Domenica 17 marzo 2024

     

    V Settimana di Quaresima

     

    Aforisma Geremia 31

    Dice il Signore: “Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”.

     

    Preghiera

    Ascolta, Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza s’è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa’ che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come tua messe nel regno dei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    PAROLA DI DIO V.A DOMENICA QUARESIMA

    Geremia 31,31-34; Salmo 50; Ebrei 5,7-9; Giovanni 12,20-33

    In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.

    Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.

    Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono.

    Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

     

    Riflessione commento al Vangelo

    In quei giorni delle festività ebraiche, alcuni greci vennero a Gerusalemme a compiere con il culto e volevano vedere Gesù. Chiesero aiuto ai discepoli. “Vedere Gesù” significa entrare pienamente nella sua mentalità; significa capire perché ha dovuto soffrire e morire per essere risorto. Come il chicco di grano, Gesù Cristo deve rinunciare a tutto, compresa la vita, per portare la vita per molti altri.

    Se non capiamo che questo è il nucleo della vita di Cristo, allora non lo abbiamo visto. Nelle parole di S. Atanasio, possiamo vedere Gesù solo attraverso la morte in Croce, per la quale porta molti frutti per tutti i secoli. “Vedere Gesù” significa arrendersi a una morte immeritata che reca all’umanità i doni della fede e della salvezza (Gv 12,25-26). Il Mahatma Gandhi trasmette la stessa idea dicendo che “il modo migliore per trovare te stessi è perdersi al servizio degli altri”.

    Gesù ricorda ai suoi che devono seguire le sue orme, fino alla morte. Il grano, ovviamente, non muore davvero ma si trasforma in qualcosa di completamente nuovo: radici, foglie e frutti (Pasqua). Allo stesso modo, il bruco cessa di essere bruco per diventare qualcosa di diverso e più bello (farfalla). Se vogliamo “vedere Gesù”, dobbiamo camminare per la sua strada. ” Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore ” (Gv 12,26).

    Gesù, che ha lasciato ogni cosa per noi, ci chiama a stare con lui lungo il percorso, assicurando che la volontà del Padre suo si sia adempiuta.

     

    Intenzione di preghiera

    Per gli agonizzanti: guardando Cristo crocifisso, si abbandonino nelle mani misericordiose di Dio.

     

    Don’t Forget! Santo del giorno

    Patrizio nacque verso il 385 in Britannia da famiglia cristiana. Verso i 16 anni venne rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimase prigioniero per 6 anni durante i quali approfondì la sua vita di fede. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria e trascorre del tempo con i genitori e si prepara per diventare diacono e prete.

    In questi anni raggiunge il continente e fa esperienze monastiche in Francia. Ha 40 anni e sente forse la nostalgia di ritornare nell’isola verde dove c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo. Egli si prepara, ma la famiglia è restia a lasciarlo partire, mentre gli oppositori gli rimproverano una scarsa preparazione.

    Nel 432 è di nuovo sull’isola, dove accompagnato da una scorta, predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina preti, consacra monaci e vergini. Il successo è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni e malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio che l’ha protetto. Muore verso il 461. È patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.

     

    Avvenne il 16 marzo…

    1229 – Ingresso trionfale a Gerusalemme di Federico II di Svevia, a conclusione della Sesta crociata

    1762 – Viene celebrata per la prima volta la festa di san Patrizio a New York

    1848 – Venezia si solleva contro il dominio austriaco; Milano seguirà a partire dal giorno dopo

    1861 – Torino il neo parlamento proclama il nuovo Regno d’Italia, con Vittorio Emanuele II primo re d’Italia e Camillo Benso di Cavour presidente del primo governo del regno.

    1959 – Tenzin Gyatso 14º Dalai Lama, fugge dal Tibet e trova rifugio in India

    1992 – Il referendum per l’abolizione dell’apartheid in Sudafrica passa col 68,7% dei voti favorevoli

    2004 – Giovanni Paolo II: è suo il terzo papato più lungo della storia, dopo S. Pietro e papa Pio IX

     

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