giovedì 14 luglio ’16

    XV Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera di un bimbo africano)

    Dio onnipotente, ti sono grato per la vita che mi hai dato e sono onorato di essere tuo figlio e con te come padre non ho paura di niente. Non ho paura di chi vuole la mia morte, non ho paura dei cibi diventati invisibili per me e dell’acqua che non mi vuole più vedere e non ho paura delle malattie che tentano ogni giorno di colpirmi. Ma ho paura per la mia gente che continua a perdere tante vite giovani, per i bambini che a pasto mangiano solo “la speranza”, ho paura per chi non conosce altra stagione che la ‘siccità’ e per chi è costretto ad ospitare tante malattie nel suo corpo. Ma non ho più paura quando penso alla vita eterna che ci sarà dopo la morte. Oh Dio buonissimo, l’unica cosa che ti chiedo è di mandarci un segnale per smentire le persone che dicono che ci hai abbandonato, Amen.

     

    Camillo de Lellis

    Di nobile famiglia, nato nel 1550, Camillo fu soldato di ventura. Persi gli averi al gioco, entrò nell’Ordine dei Cappuccini: per curare una piaga tornò a Roma, dove si dedicò ai malati. Si consacrò a Cristo, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto prete, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L’ordine dei Camilliani si distinse per la carità misericordiosa e per l’abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose le basi per la figura moderna dell’infermiere e del cappellano. Morì a Roma il 14 luglio 1614

     

    La Parola di Dio del giorno Matteo 11,28-30.

    In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.  Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». 

     

    Riflessione Per Il Giorno

    «Il monaco Serafino chiedeva con insistenza al Signore di poter prendere il suo posto sulla croce per essere come lui. Il Crocifisso accettò “ma a patto” gli disse “che tu stia zitto”. Serafino abituato al silenzio, garantì. Il Cristo scese dalla croce in Chiesa e vi salì Serafino. Entrò un ricco: mentre pregava, gli scivolò giù il sacchetto dei soldi. Quando si alzò per andarsene, Serafino voleva avvisarlo del sacchetto, però essendosi impegnato a tacere, tacque. Subito dopo, a un povero entrato a pregare, caddero gli occhi sul sacchetto; visto che non c’era nessuno, prese il denaro e se ne andò. Serafino si era impegnato a star zitto e tacque. Quindi entrò un giovanotto che, in ginocchio ai piedi del crocifisso, gli chiese aiuto e protezione perché stava per mettersi in viaggio per mare. In quel mentre rientrò l’uomo ricco coi gendarmi dicendo che aveva lasciato in chiesa il sacchetto dei soldi. L’unico presente in chiesa era il giovanotto che i gendarmi presero e arrestarono. A quel punto Serafino non riuscì più a stare zitto e disse: “È innocente”. Un crocifisso che parla, salva il giovane, perché in forza della sua voce fecero le indagini meglio, lasciarono andare il giovanotto che si imbarcò e arrestarono quello che aveva preso i soldi che dovette restituirli all’uomo ricco. Alla sera il Cristo rimproverò severamente Serafino: “Ti avevo detto di stare zitto”. “Ma ho rimesso a posto le cose, ho fatto giustizia”. Disse allora il Signore: “No, Serafino, hai sbagliato tutto; il tuo impegno era quello di tacere; invece parlando, hai rovinato il mio piano. Il ricco stava per fare un’opera cattiva coi soldi e io glieli ho fatti perdere; il povero ne aveva bisogno e glieli ho fatti trovare. Il giovanotto mi aveva chiesto aiuto; se fosse andato in prigione avrebbe perso la nave e non sarebbe morto. Tu invece lo hai liberato e ora annega. Hai rovinato tutto, non sei in grado di metterti al posto del Cristo, caro Serafino! La provvidenza di Dio infatti guida le cose meglio di noi, anche quando sembra che le cose vadano storte”».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti gli infermieri, i medici e gli addetti al servizio dei malati

     

    Don’t Forget!

    14-luglio-1789 – La popolazione di Parigi insorge e assalta la prigione della Bastiglia, simbolo del potere assolutista del re. Da questa data si fa cominciare la rivoluzione francese. Oggi è anche la festa nazionale francese dal 1880, istituita per commemorare la Festa della Federazione del 1790, giorno dell’unità nazionale.

    gingol

     

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