giovedì 18 febbraio ’21

     

     

    nell’immagine un dipinto di David Inshaw

     

     

    Tempo di quaresima

     

    Aforisma del giorno – Padri della chiesa

    Anima mia, ascolta nel tuo fondo, ascolta dove la verità si fa sentire, guarda dove non c’è inganno.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando – uscendo di chiesa

    Dio paziente e misericordioso, che rinnovi nei secoli la tua alleanza con tutte le generazioni, disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola, perché in questo tempo che tu ci offri si compia in noi la vera conversione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen  

     

    GELTRUDE COMENSOLI FONDATRICE

    Nata a Bienno (BS), nel 1847 vive un’infanzia serena e frequenta le elementari del paese. Svela fin da bimba la sua sensibilità eucaristica: a 6 anni, un mattino, entra nella chiesa dove si celebra la Messa prima e riceve la Comunione “segreta”. Nel 1866 entra nella Compagnia di S. Angela Merici e a Bergamo con don Francesco Spinelli, nel 1882 fonda l’Istituto delle “Suore Sacramentine di Bergamo”. Muore il 18 febbraio 1903.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno – Luca 9,22-25

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina sé stesso?». 

     

    Riflessione del giorno – Frammenti di vita

    Don P.B. oltre che della parrocchia alla periferia della capitale, si trovò a doversi far carico anche di una dozzina di paesini aggrappati alle pendici delle Ande: “Vado in Italia per le vacanze …” gli aveva assicurato il missionario incaricato che però non fece più ritorno. Per fortuna dall’Italia gli avevano mandato un altro prete a cui aveva affidato una parte di quell’immensa parrocchia in continua crescita, oltre ai 12 villaggi che il nuovo arrivato si impegnò a visitare con scadenza quindicinale. I risultati non si fecero attendere: solo in un paesino, il più lontano, a 4.500 m. di altezza, lui arrivava, apriva la chiesa, suonava la campana e aspettava…ma in 4 anni nessuno dei 300 abitanti si era fatto vedere. “Che ci vado a fare?” si lamentò un giorno: “40 km per andare e 40 per tornare, su strade impossibili e non viene nessuno”. “Che fai mentre aspetti?” gli chiese il parroco. “Guardo le Ande, il cielo e prego” rispose. “Non stai perdendo tempo: stai facendo ciò di cui quella gente ha bisogno. Dio non ti chiederà se sei riuscito a portarla in chiesa, ma se sei rimasto fedele al tuo impegno”. Così per altri dieci anni lui ha continuato ad andarci e per altri dieci anni nessuno si è fatto vedere. Ma con la sua presenza ha garantito che persino in quello sperduto villaggio, Dio c’era.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché viviamo ogni giorno come tempo di grazia e di conversione.

     

    Don’t Forget! – “Le Persecuzioni provocate dai cristiani”

    Non è possibile raccontare solo le persecuzioni contro i cristiani senza menzionare quelle provocate da una società diventata a maggioranza cristiana dopo l’editto di Milano del 313 promulgato da Costantino che stabiliva libertà di culto e ancor più dopo l’editto di Tessalonica del 380 promulgato dagli imperatori Graziano, Teodosio e Valentiniano II. Con quest’ultimo il cristianesimo diventò la sola religione accettata nell’Impero e di conseguenza sia le autorità politiche sia quelle della nuova religione ufficiale promossero a loro volta la persecuzione delle credenze pagane, delle deviazioni eretiche e dell’ebraismo. A quel tempo i cristiani erano circa il 50% della popolazione dell’Impero, ma rappresentavano la stragrande maggioranza nelle città: crescita notevole se si pensa che all’epoca di Costantino i Cristiani erano solo il 30% e nelle campagne la religione cristiana era diffusa solo marginalmente (per questo i seguaci delle antiche religioni politeiste furono detti “pagani” cioè abitanti dei “pagi” ossia i villaggi di campagna). Dopo l’editto di Tessalonica sia l’impero, sia la Chiesa diventano intolleranti e autoritari e la lotta alle idee a livello politico diventa fondamentale per la gestione della società.

    Miniatura del XII secolo che mostra gli imperatori romani

    Giuliano, Gioviano, Valente, Graziano, Valentiniano I e Teodosio (vedi sopra)

    A dire il vero l’imperatore Giuliano (361-363) detto l’apostata, aveva tentato di tornare al politeismo, ma la società stava cambiando e per la cultura greco-romana, la situazione stava precipitando. Per quanto approfondita, la razionalità delle antiche filosofie non era più sufficiente a spiegare una società in “decadenza”. L’ansia e l’angoscia non accennavano a diminuire. E se la struttura politica aveva già perso da tempo la sua vecchia autorità morale, era nata una nuova istituzione, molto forte, a carattere “spirituale”, che si rivolgeva direttamente al cuore dell’uomo, organizzazione, ispirata al monoteismo cristianizzato, che da “giovane ribelle ingenua” si era fatta “adulta e responsabile”.

    Questa istituzione – la Chiesa – riempì il vuoto morale che si era creato nell’umanità e assorbì tutte le richieste di giustizia e non lasciando alcun spazio all’esistenza di forme di pensiero diverse dalle sue. Così ad es. quando nel giugno 390 la popolazione di Tessalonica si ribellò e impiccò il governatore della città Buterico per non aver permesso i giochi annuali l’imperatore Teodosio ordinò una rappresaglia nella quale vennero trucidate circa 7000 persone. Giunta la notizia a Milano, Ambrogio, vescovo, scrisse a Teodosio una lettera sdegnata e lo indusse a pentirsi e a richiedere pubblicamente perdono…Ma era solo l’inizio.  

     

     

     

     

     

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