giovedì 28 febbraio ’19

    7a Settimana del Tempo Ordinario

     

     

    nell’immagine un dipinto di Christian Krogh

     

     

    Proverbio del giorno (Dal Libro dei Proverbi)

    Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Fin dal risveglio, il mio pensiero si volge a te, mio Dio. Grazie per il riposo che mi hai concesso, per le forze che ho ritrovato e che vorrei mettere al tuo servizio. In questo giorno mi appoggerò a te che nessuna catastrofe colpisce, che il peccato degli uomini può offendere ma non allontanare, a te che nulla sorprende, poiché tu sei la provvidenza del mondo. In te pongo la mia fiducia. Serviti di me perché si compia il bene. Questo giorno è tuo. Fa’ che io lo trascorra facendo la tua volontà. Amen

     

    DANIELE ALESSIO BROTTIER

    Nato nel 1876 a La Ferté-Saint Cyr, divenne prete a 23 anni. Nel 1902 partì per il Senegal, ma rientrò dopo soli tre anni per motivi di salute. Ripresosi tornò nel paese africano, ma i problemi di salute lo costrinsero a tornare definitivamente in patria. Allora, in Francia, fondò l’opera «Souvenir Africain». Cappellano militare nella 1.a Guerra mondiale, fondò l’Unione nazionale combattenti e l’Opera degli orfani apprendisti. Morì nel 1936.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 9,41-50)

    Gesù disse ai discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue». Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Papa Francesco: 15 Malattie della Chiesa)

    1. La faccia funerea. È quella delle persone «burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, severità e trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza». In realtà, aggiunge il Papa, «la severità teatrale e il pessimismo sterile sono sintomi di paura e insicurezza. Il cristiano si sforzi di essere cortese, sereno, entusiasta e di trasmettere gioia…» oltre che pieni autoironico: «Quanto bene ci fa una dose di sano umorismo».
    2. L’accumulare «Quando il cristiano cerca di colmare un vuoto esistenziale nel suo cuore accumulando beni materiali, non per necessità, ma solo per sentirsi al sicuro».
    3. I circoli chiusi Quando «l’appartenenza al gruppetto diventa più forte di quella al Corpo e, in alcune situazioni, a Cristo stesso. Anche questa malattia inizia sempre da buone intenzioni ma con il passare del tempo schiavizza i membri diventando “un cancro”».
    4. Il profitto mondano, l’esibizionismo «Quando si trasforma il servizio in potere, e il potere in mezzo per ottenere profitti mondani o più poteri. È la malattia di chi cerca insaziabilmente di moltiplicare i poteri e a tale scopo è capace di calunniare, diffamare e screditare gli altri, anche sui giornali e riviste. Naturalmente per esibirsi e dimostrarsi più capace degli altri». Una malattia che «fa molto male al corpo perché porta le persone a giustificare l’uso di qualsiasi mezzo pur di raggiungere tale scopo, spesso in nome della giustizia e della trasparenza!».

    Francesco ha concluso ricordando di aver letto una volta che «i sacerdoti sono come gli aerei, fanno notizia solo quando cadono, ma ce ne sono tanti che volano. Molti criticano e pochi pregano per loro». Una frase «molto vera perché delinea l’importanza e la delicatezza del nostro servizio sacerdotale e quanto male potrebbe causare un solo sacerdote che “cade” a tutto il corpo della Chiesa».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché non abusiamo della pazienza di Dio e ci impegniamo a cambiare vita

     

    E…don’t forget:

    GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE

     

     

     

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