Giovedì 30 dicembre 2021

     

    Ottava di Natale

     

    Aforisma del giorno di Dante Alighieri

    Se tu segui la tua stella, non puoi fallire a glorioso porto.

     

    Preghiera del giorno

    Signore, nella notte delle tenebre, aspettiamo la tua luce che illumini la terra. Nella notte delle tenebre, aspettiamo il tuo amore che riscaldi il mondo. Nella notte delle tenebre, aspettiamo il tuo e nostro Padre che ci salvi dal male. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Eugenio di Milano

    Non si hanno notizie certe su di lui, ma sappiamo che era venuto in Italia come Vescovo al seguito di Carlo Magno, di cui era anche padre spirituale.

    A lui venne attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo di papa Adriano I e dello stesso Carlo Magno.

    Per dirimere la questione i padri riuniti in concilio decisero di posare sull’altare della basilica di S. Pietro i due messali romano e ambrosiano: dopo le porte della basilica furono chiuse e sorvegliate e tutti pregarono e digiunarono per tre giorni.

    Quando furono riaperte le porte, i due messali erano ancora chiusi, ma miracolosamente si spalancarono tutti e due, ciò fu interpretato come un segno del Cielo che ambedue i riti avevano pari dignità.

     

    La Parola di Dio del giorno 1Giovanni 2,12-17

    Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome. Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno.

    Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno.

    Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!

     

    Riflessione del giorno Mons. Ravasi Mattutino

    Gli uomini avanti in età devono essere esploratori. / Il luogo e l’ora non sono importanti. / Noi dobbiamo muoverci senza sosta verso un’altra intensità, / per un’unione più completa e una comunione più profonda… / Nella mia fine è il mio principio.

    In my end is my beginning: è un verso del grande poeta Thomas S. Eliot. Era il motto dell’infelice regina Maria Stuarda di Scozia, giustiziata da Elisabetta I nel 1587, e ci aiuta a meditare sulle ultime ore di quest’anno.

    Non si deve cedere alla tentazione che abbiamo ormai visto tutto e sperimentato a sufficienza e, soprattutto, che ci attende solo la lapide sulla quale sta scritto “The end”.

    Il poeta ci ricorda che dobbiamo sempre pellegrinare nella vita, alla ricerca di un «oltre», di «un’unione più completa e di una comunione più profonda». È quello che anche l’islam credente chiama l’Incontro per eccellenza col Creatore, che ci aspetta una volta varcata la soglia della morte.

    È per eccellenza anche l’annuncio cristiano che apre uno squarcio di luce oltre la buia galleria dell’agonia: «saremo sempre col Signore», come dice S. Paolo, nell’eterno e nell’infinito di quel Dio dalle cui mani siamo usciti e le cui mani alla fine ci raccolgono. Sì, in my end is my beginning, nella mia fine c’è un nuovo inizio.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché ricordiamo che la vita è passare di inizio in inizio verso l’inizio che non avrà mai più fine.

     

    Don’t Forget! Anno di s. Giuseppe

    BARTOLOMÉ ESTEBAN MURILLO: S. FAMIGLIA

    1650 – olio su tela – 144 x 188 cm – Prado Madrid

    Questa tenerissima rappresentazione della Sacra Famiglia opera del pittore spagnolo Murillo presenta caratteristiche uniche come il ruolo centrale attribuito S. Giuseppe che, come capofamiglia, sorregge il piccolo Gesù il quale si impegna ad attirare l’interesse del cagnolino bianco esibendo un passerotto a dovuta distanza.

    Maria è collocata dal pittore in secondo piano mentre fila e osserva compiaciuta la scenetta familiare. Il pittore riesce così a iscrivere il soprannaturale in un contesto di affascinante quotidianità, facendoci partecipi di una scena di incantevole gioia domestica.

    Il ruolo centrale del padre putativo di Gesù si deve al culto di S. Giuseppe che fu particolarmente promosso a partire dalla fine del XVI sec. e che esaltava valori come la generosità, la discrezione e l’abnegazione tipici del santo. L’intero dipinto poi è un vero e proprio inno ai valori del lavoro e della vita familiare e, in tal senso, si riallaccia anche a importanti correnti della religiosità contemporanea. 

     

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