lunedì 14 giugno ’21

     

    11.a Settimana Tempo Ordinario

     

    Proverbio del giorno (Sant’Agostino d’Ippona)

    Non avrà Dio per padre, chi avrà rifiutato di avere la Chiesa per madre.

     

    Preghiera del giorno (Confessioni S. Agostino)

    Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile.

    E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi.

    Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te.

     

    Santo del giorno

    BEATO COSMA SPESSOTTO nacque a Mansuè (Treviso) nel 1923. Religioso dei Frati Minori del Veneto, fu ordinato sacerdote nel 1948.

    Fin da giovane coltivò il desiderio di partire missionario in Cina, ma fu inviato in El Salvador, dove svolse il ministero di parroco nella diocesi di S. Vicente, oggi Zacotecoluca.

    In un contesto segnato da profonde ingiustizie sociali e lacerato da sanguinose lotte fratricide, fu autentico testimone del Vangelo, richiamando tutti, con la parola e l’esercizio delle opere di misericordia, alla pace, al dialogo, al rispetto della vita.

    La sua opera di riconciliazione gli procurò l’odio dei nemici di Cristo, che lo uccisero per mano di sicari, mentre era presso l’altare dopo aver celebrato la messa nella chiesa parrocchiale di S. Juan Nonualco, il 14-6-1980.

    Papa Francesco il 26-6-2020 lo ha riconosciuto quale martire aprendo così la strada alla sua beatificazione.

     

    La Parola di Dio del giorno – Matteo 5,38-42

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”.

    Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.

    E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.

    Dai a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

     

    Riflessione del giorno

    Non si contano le visioni soprannaturali sulla vita di Cristo: tra le più note, quelle ottocentesche di Anna Katharina Emmerick; le seicentesche di María de Ágreda e quelle di Maria Valtorta (1897-1961) che vide l’intero svolgersi del Vangelo fin dalla nascita di Maria e giorno per giorno.

    Da qui i 122 quaderni riempiti di scrittura fitta e senza correzioni, per un totale di 13.193 pagine. Nel 1960 lo scritto fu raccolto nei 10 volumi del Poema dell’Uomo-Dio (ora L’Evangelo come mi è stato rivelato).

    Ma come capita con le cose di Chiesa, il sospetto delle autorità circondò l’opera tanto che qualcuno pensò di metterla all’indice, ma il Papa Pio XII volle lasciare il giudizio al popolo («Chi legge capirà», pare abbia detto) e bene fece, perché proprio il tam-tam dei lettori assicurò a quei libri un successo che i premi Strega e Pulitzer e pure Nobel si sognano.

    Ed ecco che già nel 1968 qualcuno decide di rompere l’omertà: il «microfono di Dio», padre Virginio Rotondi, nella rubrica radiofonica quotidiana a RadioRai1 “Ascolta si fa sera”, dedica cinque puntate all’opera della Valtorta, stupito del fatto che la donna «vedeva e sentiva» come al cinema quel che andava scrivendo.

    E le descrizioni di ben 700 personaggi, 500 luoghi, minute e dettagliatissime, le usanze, l’abbigliamento, le gerarchie, il clima, la flora, tutto quel che un regista odierno deve curare nel fare un film storico, è stato scandagliato e verificato, trovandolo esatto.

    Perfino le costellazioni nel cielo palestinese dell’epoca, cosa che oggi gli astronomi sono in grado di appurare con precisione. Comunque la si pensi in proposito, si tratta di uno scritto che non può che far bene se lo si legge senza pregiudizi.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Per tutti i nostri benefattori vivi e defunti.

     

    Don’t forget! Foto storiche

    L’ultima esecuzione pubblica con la ghigliottina nel 1939 riguardò Eugène Weidmann, un criminale colpevole di vari rapimenti e sei omicidi.

    L’ultima esecuzione della pena capitale, sempre mediante ghigliottina ma in forma privata, risale al 10-9-1977 Solo nel 1981 la Francia ha abolito la pena di morte.

    La morbosità con cui i mezzi di informazione documentarono le fasi dell’esecuzione causò indignazione anche al di fuori della Francia, e il “comportamento isterico” degli spettatori fu così scandaloso che il Primo ministro Edouard Daladier bandì tutte le esecuzioni pubbliche. Era ora.

     

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