lunedì 31 maggio ’21

    Ottava Settimana Tempo Ordinario

     

    Proverbio del giorno (scozia)

    Non sposarti per soldi: puoi averli in prestito con meno interessi.

     

    Preghiera del giorno (Magnificat)

    «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

    Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.

    Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

    Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre. Amen».

     

    Santo del giorno

    B. NICOLAS BARRÈ nacque il 21-10-1621 ad Amiens, Francia. Dopo gli studi, decise di entrare fra i religiosi Minimi, l’Ordine fondato in Italia da san Francesco da Paola (1416-1507).

    Nel 1640 fu accolto nel noviziato e fu ordinato sacerdote nel 1645. Svolse il suo apostolato fra Parigi, Amiens e Rouen, apprezzato professore di teologia e bibliotecario della biblioteca del convento di Place Royale a Parigi.

    Quando conobbe la situazione delle famiglie operaie, con la collaborazione di Francesca Duval e Margherita Lestocq, organizzò una missione alla periferia di Rouen, radunando le ragazze per istruirle e fare catechesi.

    Le Maestre col tempo divennero sempre più autonome e dopo la morte del fondatore, il 31 maggio 1686, diedero vita a due Congregazioni.

     

    La Parola di Dio del giorno

    In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
    Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

    Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

    A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.

    E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

     

    Riflessione per il giorno VISITA DI MARIA SS. A S. ELISABETTA

    La festa della Visitazione è di origine francescana: i Frati Minori, infatti la celebravano già nel 1263, ponendola il 2 luglio, cioè il giorno in cui Maria concluse la visita a Elisabetta.

    Maria, infatti, restò con Elisabetta fino alla nascita di Giovanni – il 24 giugno – e probabilmente altri otto giorni, cioè, secondo la tradizione ebraica, fino all’imposizione del nome.

    Poi si cercò di spostare la festa immediatamente dopo l’Annunciazione dell’angelo, ma non volendola far cadere durante il periodo quaresimale, la riforma liturgica del Concilio Vaticano II la stabilì definitivamente al 31 maggio, cioè a conclusione del mese dedicato a Maria.

    A estenderla, però, a tutta la Chiesa latina, fu Urbano VI, mentre il Sinodo di Basilea (1441) ne confermò il culto. Prima ancora del francescanesimo c’era una festa che celebrava “Santa Maria delle Grazie” (nome con cui la Madonna è spesso invocata ancora oggi) probabilmente legata all’episodio della Visitazione in cui Maria, già incinta, riporta la parola a Zaccaria e santifica Giovanni che sussulta nel grembo di sua madre: è, perciò, dispensatrice di grazie.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Perché come Maria sappiamo farci carico di chi bisogno di aiuto, vicinanza e solidarietà.

     

    Don’t Forget! Foto che hanno segnato la storia

    Il 21 maggio 1972, giorno di Pentecoste, un geologo australiano di origini ungheresi di 34 anni László Tóth, eludendo la sorveglianza, riuscì a colpire con un martello la Pietà di Michelangelo per quindici volte in un tempo di pochi secondi, al grido di “I am Jesus Christ, risen from the dead! (“Io sono Gesù Cristo, risorto dalla morte!”), prima di essere afferrato e reso inoffensivo. Nonostante l’atto, Tóth non fu incriminato, ma internato in manicomio per due anni.

    Successivamente fu rimpatriato in Australia. Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile.

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