Martedì 12 settembre 2023

     

    XXIII settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di S. Berardo

    “L’impunità provoca la temerarietà e questa apre la via a ogni eccesso.”

     

    Preghiera alla Vergine Maria

    Vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. L’«ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, reca al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Mostrati Madre per tutti, porta la nostra preghiera, Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo. Amen

     

    Santo del giorno

     

    SS. Nome di Maria

    La devozione al nome di Maria nacque in epoca medievale, insieme a quella per il nome di Gesù. La festa liturgica fu introdotta in tutta la Chiesa occidentale dal Beato Innocenzo XI dopo la vittoria sui Turchi a Vienna, avvenuta il 12 settembre 1683.

    Il nome nella Bibbia indica l’identità e la missione di una persona. Ora, se il nome di Maria è forse di origine egiziana, esso contiene la radice del verbo «amare». Ella è dunque l’Amata in cui non vi è difetto (cfr. Cantico 4, 7), «piena di grazia», come la chiama l’angelo Gabriele (Luca 1,28).

    Maria è pertanto l’immagine e la primizia della Chiesa, sposa che la grazia di Dio ha trasformato da “non-amata” in “amata” (cfr. Osea ı, 6; 2, 3).

     

    Parola di Dio del giorno Luca 6,6-11

    Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.

    C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

     

    Riflessione Frammenti di vita

    Lui e la stampella sono inseparabili: sostiene di avere problemi a una gamba, ma grazie a questo handicap si è visto riconoscere una pensioncina di invalidità e un posto di lavoro part-time in un ufficio pubblico.

    Ma lamenta di subire l’accanimento del capufficio e le “vessazioni” dei colleghi, che, a suo dire, potrebbero configurare una possibile denuncia per stalking contro di loro. “Il colmo –dice in tono indignato- è stato raggiunto ieri: dovendo fare delle fotocopie, ho fatto notare alla collega che avendo le mani occupate una dalla stampella e l’altra dalle carte, non mi sarebbe stato possibile bussare alla porta. Di fronte alla mia ragionevole obiezione, lei non ha trovato di meglio che mandarmi al diavolo…Un comportamento inaccettabile, come può ben capire, che merita provvedimenti nei suoi confronti”.

    Con tutta la cautela possibile osservo: “Non pare poi così difficile risolvere il problema…basta usare la testa”. Mi fissa interdetto: “Ma che dice? –sbotta sdegnato- E’ qualcosa che non ho mai fatto e mi rifiuto assolutamente di fare. Questa poi! Usare la testa…col rischio di finire al pronto soccorso!”.   

     

    Intenzione di Preghiera

    Preghiamo per i nostri genitori: Dio conceda ai viventi la benedizione e ai morti il riposo e la pace.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    SIR LUKE FILDES: IL DOTTORE

    1891 – olio su tela – 166 x 242 cm – Tate Collection, Londra U.K.

    Che il pittore e illustratore britannico Luke Fildes (1843-1927) avesse una forte sensibilità sociale e fosse d’accordo con le idee del riformatore William Thomas Luson circa il “potere delle immagini visive per cambiare l’opinione pubblica su temi come la povertà e l’ingiustizia” lo dimostra il quadro che oggi presentiamo. Esso rappresenta un medico che passa la notte accanto al piccolo paziente affetto da una malattia infettiva in una povera casa di campagna nell’Inghilterra di allora. In primo piano c’è la figura del dottore che scruta preoccupato e assorto il piccolo paziente che i genitori hanno poggiato su due sedie per consentire al medico di esaminarlo alla luce della lampada sul tavolo.

    Il papà in piedi e la mamma che con le mani giunte e la testa poggiata sul tavolo, piange in silenzio, rimangono sullo sfondo illuminati dalla luce dell’alba che entra attraverso la finestra nella stanza. Infatti sono due le fonti luminose del quadro e sono entrambe simboliche: la luce della lampada rappresenta la scienza medica e quella del giorno rappresenta la vita col suo carico di gioie e dolori.

    Nella stanza i segni della povertà si intrecciano con quelli della sofferenza e il medico è il protagonista su cui tutti (compreso chi guarda il quadro) riversano le loro speranze.  L’opera conobbe enorme popolarità perché colpiva nel segno uno degli aspetti fondamentali della cura medica che era (e continua ad essere) l’accudimento del paziente, non importa a che condizione sociale appartenga.

    Il quadro fu ispirato da due eventi della vita del pittore: il primo fu la morte nel giorno di Natale di 10 anni prima del figlio primogenito, a causa di una malattia infettiva; il secondo è il coinvolgimento del dottor Fildes nel cosiddetto “realismo sociale” che vedeva impegnati vari intellettuali nello sforzo di migliorare le condizioni di vita di intere fasce della società inglese (come testimoniato ad esempio dalla letteratura di Charles Dickens). Il quadro ebbe straordinario successo e fu utilizzato negli anni seguenti da molti editori di libri di clinica medica. 

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