martedì 19 maggio ’15

    V Settimana del tempo pasquale

     

    S. CELESTINO V

    Pietro da Morrone fece vita eremitica. Diede vita ai  “Fratelli dello Spirito Santo” (“Celestini “) e fondò vari eremi. Eletto papa a 80 anni, dopo 2 di conclave, prese il nome di Celestino V e, uomo santo e pio, accortosi delle manovre legate alla sua persona, rinunziò alla carica, morendo poco dopo in isolamento coatto. Giudicato da Dante “ colui che per viltade fece il gran rifiuto “, oggi è considerato uomo di fede e forza d’animo, esempio di umiltà e di buon senso

    La Parola di Dio del Giorno (Gv 14,21-26)

    “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

    Riflessione Per Il Giorno  (Poesia di Antonia Pozzi)

    Ti do me stessa, / le mie notti insonni, / i lunghi sorsi / di cielo e stelle – bevuti / sulle montagne, / la brezza dei mari percorsi / verso albe remote. / Ti do me stessa, / il sole vergine dei miei mattini / su favolose rive / tra superstiti colonne / e ulivi e spighe. / Ti do me stessa, / i meriggi / sul ciglio delle cascate, / i tramonti / ai piedi delle statue, sulle colline, / fra tronchi di cipressi animati / di nidi – / E tu accogli la mia meraviglia / di creatura, / il mio tremito di stelo / vivo nel cerchio / degli orizzonti, / piegato al vento / limpido – della bellezza: / e tu lascia ch’io guardi questi occhi / che Dio ti ha dati, / così densi di cielo – / profondi come secoli di luce / inabissati al di là / delle vette. 

    Nata a Milano nel 1912 da famiglia borghese, Antonia Pozzi cresce in un ambiente colto, raffinato, ricco di stimoli. Nel 1930 si iscrive all’università nella Facoltà di lettere e filosofia: scrive liriche sublimi, si dedica a fotografia e insegnamento fino al tragico epilogo: il 03-12-1938, braccata dal dolore e dalla mancanza di senso, sceglie la via della morte togliendosi la vita. Vita che Antonia ritiene le abbia negato la possibilità di vivere l’amore, ardentemente sognato, con Antonio Maria Cervi (Antonello), conosciuto al liceo a 16 anni e mai dimenticato, ossessivamente presente nelle lettere, nei diari, nelle poesie, come in quella bellissima che oggi presentiamo.

    Preghiera del giorno (orazione di Antonia Pozzi)

    Signore, tu lo senti ch’io non ho voce più per ridire il tuo canto segreto. Signore, tu lo vedi ch’io non ho occhi più per i tuoi cieli, per le nuvole tue consolatrici. Signore, per tutto il mio pianto, ridammi una stilla di Te ch’io riviva. Perchè tu sai, Signore, che in un tempo lontano anch’io tenni nel cuore tutto un lago, un gran lago, specchio di Te. Ma tutta l’acqua mi fu bevuta, o Dio, ed ora dentro il cuore ho una caverna vuota, cieca di Te. Signore, per tutto il mio pianto, ridammi una stilla di Te, ch’io riviva.

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per il Papa Francesco e per il papa emerito Benedetto XVI

    Don’t forget!

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    Antonia Pozzi

    TRISTE ORTO ABBANDONATO L’ANIMA SI CINGE DI SELVAGGE SIEPI DI AMORI: MORIRE È QUESTO
    RICOPRIRSI DI ROVI NATI IN NOI

    Antonia Pozzi

     

    19/05/1951: 64° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Martino Campagnoni: auguri !

     

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