martedì 2 luglio ’19

    XIII Settimana del tempo ordinario

     

     

    nell’immagine un dipinto di Joseph Lorusso

     

     

    Proverbio del Giorno

    Acido, dolce, amaro, pungente…tutti devono essere assaggiati. (Cina)

     

    Iniziamo la giornata Pregando (Aelredo di Rievaulx – 1.a parte)

    Signore, tu conosci il mio cuore, tu sai che il mio unico desiderio è di donare agli altri tutto quello che mi hai dato. Insegnami dunque, Signore, sotto l’ispirazione del tuo Spirito, a consolare coloro che sono afflitti, a ridare coraggio a quelli che non ne hanno a sufficienza, a rialzare quelli che cadono, a sentirmi debole con i deboli e a farmi tutto a tutti. Amen

     

    SS LIBERATO, BONIFACIO, SERVIO, RUSTICO, ROGATO, SETTIMO E MASSIMO MARTIRI

    Fra i monasteri agostiniani africani, riveste importanza particolare quello di Gafsa in Tunisia per i suoi religiosi che, in seguito all’editto nel 484 del re Unnerico furono incarcerati e, dopo aver sopportato dure prove, vennero martirizzati, offrendo esempio di fede e d’unione fraterna.

     

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 8,23-27)

    Essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Asia News)

    Mentre si diffondono notizie entusiaste sulla “prima volta” di una mostra dei Musei Vaticani a Pechino (fino al 7 luglio), o sulla “prima volta” di una conferenza su papa Francesco all’università di Pechino, giungono notizie di tutt’altro tenore sul soffocamento lento e inesorabile della Chiesa cinese, sia ufficiale che sotterranea. Il nucleo del soffocamento è il termine “indipendenza” a cui vescovi e preti ufficiali devono sottostare e a cui devono aderire anche i non ufficiali, se vogliono esercitare il loro ministero. Per il governo cinese, “indipendenza” implica il rifiuto dell’influenza di “potenze straniere”, compresa la Santa Sede (o come loro dicono: il Vaticano) e la sottomissione ai regolamenti statali sulle attività religiose, anche se questi danno ordini contrari al Vangelo. In questo modo, sacerdoti e vescovi, ufficiali o sotterranei, vengono ad essere isolati dalla Chiesa cattolica universale e incatenati al carro del Partito, che pur elargendo una minima libertà di culto (controllata!), toglie loro ogni slancio di evangelizzazione.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché la Parola di Dio possa entrare nella nostra vita e illuminarla.

     

    Don’t forget! – 271° quadro de “1.000 quadri più belli del mondo”

    GIAN PAOLO CAVAGNA: GLORIA DI S. PIETRO, S. PAOLO E S. CRISTOFORO. 1607 – olio su tela 450 x 265 cm Chiesa di Sant’Alessandro in Colonna – Bergamo

    GIAN PAOLO CAVAGNA: GLORIA DI S. PIETRO, S. PAOLO E S. CRISTOFORO. 1607 – olio su tela 450 x 265 cm Chiesa di Sant’Alessandro in Colonna – Bergamo

     

    Il pittore Gian Paolo Cavagna (1550-1627) nacque a Bergamo attorno a 1550, da famiglia originaria di S. Croce in Val Brembana. In molte sue opere si legge l’influenza del Tintoretto, dei Bassano e del Veronese, specialmente nelle grandi opere in cui il gusto veneto è evidente nel 1607 dipinge per la “sua” chiesa questa grande tela raffigurante la Gloria di S. Pietro, S. Paolo e S. Cristoforo, con una scelta iconografica così inusuale da rendere quest’opera un unicum nella pittura sacra lombarda di primo Seicento. Se la parte superiore del quadro non presenta elementi originali, in quella inferiore il pittore distende, sotto i Santi che intercedono per la salute della città, un’ampia veduta panoramica di Bergamo, così fedele da diventare documento prezioso, una sorta di “fotografia” della città così come appariva nel Seicento. La veduta di Bergamo è un invito al visitatore a cimentarsi nella ricerca di similitudini e differenze, di edifici scomparsi e di nuove emergenze architettoniche: dal nuovo campanile della Basilica di S. Alessandro in Colonna a quello di Santa Maria Maggiore, da Porta San Giacomo al Monastero di S. Benedetto, dalla torre del Gombito un tempo merlata, al tetto a punta dell’alto campanile del Duomo, dal Campanone, al monastero di Rosate, dal castello di S. Vigilio alle torri del colle di S. Giovanni sul quale ora sorge il Seminario Vescovile.

     

     

     

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