martedì 27 ottobre ’15

    XXX Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la Giornata pregando (Giosy Cento)

    “Aprimi, sono tuo figlio, ritorno a casa. Aprimi, so che mi aspetti, o Padre mio. Aprimi, il sole è spento sulla mia terra. Aprimi, nel cielo tuo abiterò. Aprimi, è un peccatore che chiede amore. Aprimi, ho le mani sporche e cuore puro. Aprimi, ho seminato amore e pace. Aprimi, nel cielo tuo abiterò. Aprimi, vorrei gridare: ti voglio bene. Aprimi, voglio vederti e parlare con te. Aprimi, io ti racconto la vita mia. Aprimi, nel cielo tuo abiterò. Amen”.

    S. Evaristo

    Sembra sia stato un greco di Antiochia nato a Betlemme e divenuto il quarto o forse il quinto successore di Pietro intorno all’anno 100. Governò per 9 anni. Leggendarie sono considerate la notizie che sia morto martire, sia sepolto presso S. Pietro e abbia diviso Roma in 25 parrocchie e istituito 7 diaconi per assisterlo, come testimoni della sua ortodossia e «stenografi» delle prediche.

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 13,18-21)

    Diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?  E’ simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell’orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».  E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio?  E’ simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata». 

    Riflessione del Giorno (Libri famosi: Umberto Eco: il nome della rosa)

    Il notissimo romanzo di Eco inizia così: «Il 16 agosto 1968 mi fu messo tra le mani un libro dovuto alla penna di tale abate Vallet, Le manuscript de Dom Adson de Melk, traduit en francais d’après l’édition de Dom J. Mabillon (Aux Presses de l’Abbaye de la Source, Paris, 1842)». Ma il vero incipit è il seguente: “Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole. Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia”. Il romanzo si conclude con una citazione latina: “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (la rosa primigenia esiste in quanto nome, possediamo i semplici nomi).

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i giovani che hanno deciso di seguire Cristo nel sacerdozio e la vita religiosa

     Cattura

    Don’t forget!

    L’azione del romanzo di Umberto Eco (da cui è stato tratto anche l’omonimo film) si svolge nel 1327, in una abbazia benedettina tra Sud Europa e Nord Italia. I protagonisti sono Guglielmo di Baskerville, monaco francescano, ex-inquisitore e consigliere dell’Imperatore e Adso da Melk, giovane benedettino, narratore. Alcuni terribili omicidi sconvolgono l’abbazia sperduta tra i monti e a Guglielmo l’abate affida le indagini in virtù della sua esperienza di inquisitore. Il francescano, col giovane novizio, si ritrova in ambiente ostile, un’abbazia piena di libri e cultura, ma anche segreta e spaventosa e dopo varie indagini scopre il motivo delle morti misteriose

     

     

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com