sabato 7 marzo ’20

     

    nell’immagine un dipinto di George Wesley Bellows

     

    Chi teme il Signore non ha paura di nulla.

    Siracide 34,16a

     

    PREGHIERA DEL MATTINO

    Chi ci farà comprendere l’immenso amore con cui Dio ci ha amati? Chi ci farà penetrare questa follia che è saggezza infinita, chi ci farà accettare l’inaccettabile e credere all’incredibile misericordia divina, pronta con tutte le forze ad amare, a dimenticare, a perdonare? Quando capiremo che Dio ci chiama ad essere suoi figli; immagini perfette, immagini rassomigliantissime del suo amore verso gli uomini? Quando ameremo come tu ami, Signore, dicendo di coloro che ci perseguitano: “Padre, perdonali, non sanno quello che fanno”?

     

    VANGELO

    Siate perfetti come il Padre vostro celeste.

    + Dal Vangelo secondo Matteo 5,43-48

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

    Parola del Signore.

     

    VIVERE LA PAROLA DI OGGI

    «Molto fa chi molto ama», dice un noto proverbio.
    L’amore a Dio conduce inevitabilmente chi ama ad amare anche i fratelli, figli dello stesso Dio.
    Egli abita in ogni creatura. Difendendo la vita, è Dio stesso che stiamo difendendo.
    Più grande è il tuo amore, più grande sarà la tua capacità di dare.

     

    Ss. Perpetua e Felicita, Martiri cartaginesi

    Queste due madri cartaginesi vengono incarcerate perchè cristiane e poi uccise nell’arena nel 203. Le due donne, con altri catecumeni e il loro catechista, Saturnino, erano state incarcerate in seguito all’editto di Settimio Severo che proibiva la conversione al cristianesimo. Nella buia cella restarono per qualche tempo, in attesa che Felicita, incinta, partorisse. Il trattamento inumano riservato alla madre ha dell’inverosimile. Felicita viveva come schiava in casa della ricca famiglia di Perpetua, il cui padre, ancora pagano, non capiva l’ostinazione delle due donne e le supplicava di abiurare la fede in Gesù per poter fare ritorno alla loro famiglia. Ma la risposta era sempre la stessa: ‘Non possiamo, siamo cristiane’. Avevano infatti ricevuto il battesimo in carcere, per mano del loro catechista che, anch’esso, morirà martire.

     

     

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