4.a settimana di Quaresima

     

    Proverbio del giorno (Giappone)

    Quando il carattere di un uomo ti sembra indecifrabile, guarda i suoi amici.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Orazione di S. Teresa d’Avila)

    O mio Dio, liberamente e senza alcuna riserva, io consacro a te il mio volere: purtroppo la mia volontà non sempre si accorda con la tua. Tu vuoi che ami la verità e io spesso amo la menzogna. Tu vuoi che cerchi l’eterno e io mi accontento dell’effimero. Tu vuoi che aspiri a cose grandi, e io mi attacco a piccolezze. Mi tormenta, Signore, non sapere con certezza se amo te sopra ogni cosa. Liberami per sempre da ogni male, la tua volontà si compia in me: solo tu, Signore, sii il mio tutto. Amen

     

    GIOVANNI DI BRÉBEUF

    nacque nel 1593 in Francia. Fattosi gesuita, nel 1625 si imbarcò con un gruppo di confratelli per il Canada dove si fece notare per dedizione e coraggio. Visse con gli uroni, studiando usi e costumi e scrivendo nella loro lingua un catechismo. Gli irochesi nel 1649, dopo aver compiuto una strage, presero un gran numero di prigionieri, tra i quali padre Brébeuf, messo a morte in maniera crudele. Fa parte dei gesuiti conosciuti con il nome di martiri canadesi.

     

    La Parola di Dio del Giorno (Gv 7,1-2.10.25-30)

    Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

     

    Riflessione Per Il Giorno (La fontana del villaggio)

    “Alzati mi hai detto. Ma tante volte ci ho provato e tante volte son tornato a cadere, perché stavolta dovrebbe essere diverso? Perché non mi lasci qui nella polvere a piangere sulla mia sconfitta?”

    “Perché stavolta è diverso, hai imparato una cosa nuova.”

    “E cosa?”

    “Hai imparato a ringraziare”.

    Solo chi sa ringraziare può alzarsi dalla tristezza e dalla depressione, perché solo chi conosce la gratitudine è capace di comunità, solo chi sa riconoscere un dono sa che la vita è bella e vale la pena di viverla. Sempre. Solo chi è grato è salvato.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le vittime dell’odio e dell’intolleranza fanatica degli pseudo-religiosi

     

    Don’t forget! Simboli cristiani

     

    LA COLOMBA: Fin dagli albori del Cristianesimo la colomba, animale dolce e mite, è stato simbolo di purezza e innocenza. Per gli ebrei Giona (Yohnàh, “colombo”) è nome maschile comune. Nel Cantico dei Cantici, “Mia colomba” è un appellativo affettuoso rivolto alla Sulamita dal pastore innamorato e gli occhi di una ragazza sono paragonati a occhi di colomba. In Genesi 8, 11 è una colomba a portare a Noè il rametto d’ulivo che annuncia la fine del Diluvio e l’inizio di una nuova era di pace tra Dio e gli uomini. In Matteo 3,16 la colomba scende dal cielo durante il Battesimo di Cristo. Per questo inizialmente l’animale venne associato al battesimo. Nei codici miniati del V e VI secolo la colomba si era però già slegata dal significato unicamente legato al battesimo, per diventare simbolo dello Spirito Santo.

     

    “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta.

    La verità è sempre illuminante.

    Ci aiuta ad essere coraggiosi.” 

    ALDO MORO (nato il 23-09-1916 e morto il 9-05-1978, era pugliese di Maglie (Lecce) e proseguì gli studi giuridici dopo la Laurea in Giurisprudenza, con attività di ricerca e pubblicazioni. Negli stessi anni, prese contatto con ambienti politici cattolici, prima con la FUCI e poi con la Democrazia Cristiana, che insieme ad altri fondò nel 1942. Eletto nel 1946 all’Assemblea Costituente e chiamato a redigere il testo costituzionale, ricoprì incarichi rilevanti, come quelli di ministro di Grazia e Giustizia nel 1955 e ministro della Pubblica Istruzione nel 1957. Negli anni Sessanta fu fautore dei governi di centrosinistra, alcuni dei quali guidò in qualità di Presidente del Consiglio dal 1963 al 1976. L’apertura di Moro al Partito Comunista (compromesso storico con Enrico Berlinguer), alimentò un clima politico a lui ostile, dentro la stessa DC, e lo fece entrare nel mirino delle Brigate Rosse. Sequestrato a Roma, il 16 marzo del 1978, da un commando in seguito a un conflitto a fuoco in via Fani, che provocò la morte dei cinque uomini della scorta, il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, fu assassinato e il corpo venne rinvenuto nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù (dove avevano sede rispettivamente il PCI e la DC).

     

     

     

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