venerdì 21 maggio ’21

     

    Settima Settimana di Pasqua

     

    Proverbio del giorno

    Chi ha dentro l’amaro non può sputare dolce.

     

    Preghiera del giorno

    Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi ed Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.

    Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese ed Egli mi ha dato il dolore, per comprenderlo meglio.

    Gli domandai la ricchezza per possedere tutto e mi ha lasciato povero per non essere egoista.

    Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me, ed Egli mi ha dato l’umiliazione perché avessi bisogno di loro.

    Domandai a Dio tutto per godere la vita, mi ha lasciato la vita perché io potessi essere contento di tutto.

    Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.

    Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato o mio Signore: fra tutti gli uomini nessuno possiede più di quello che ho io!

     

    Santo del giorno

    BEATI 7 MARTIRI TRAPPISTI DI TIBHIRINE. Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1996, il priore del monastero di N. Signora dell’Atlante a Tibhirine in Algeria, padre Christian de Chergé, fu rapito con sei monaci.

    In precedenza, dopo un lungo discernimento seguito a una prima irruzione di uomini armati, i monaci avevano scelto di restare, per non abbandonare il popolo algerino e per rimanere fedeli al voto di stabilità previsto dall’Ordine.

    Un comunicato del Gruppo Islamico Armato (GIA) del 21 maggio 1996, annunciò la loro uccisione. I sette monaci sono stati inseriti nella causa che contava 19 martiri uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996.

    La loro beatificazione è stata celebrata nella basilica di Nostra Signora di Santa Cruz a Orano, l’8-12-2018 con papa Francesco.

    I resti mortali dei sette monaci sono venerati nel cimitero del monastero di Nostra Signora dell’Atlante.

     

    La Parola di Dio del giorno – Giovanni 21,15-19

    Quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».

    Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?».

    Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».

    Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».

    Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».

    Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

     

    Riflessione del giorno

    Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo e il suo cuore non è una isola staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce. (Francesco Bacone 1561 – 1626).

    Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è una parte del tutto. la morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. e dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te. (John Donne 1572-1631).

    Queste due citazioni sono così famose da essere entrate a far parte del linguaggio comune, tanto da far pensare che se ne sia assimilato e se ne approvi il messaggio.

    Ma queste stesse citazioni sono così poco praticate, da dimostrare che quel che si dice spesso non corrisponde affatto a quel che si pensa o si fa.

    Sia sir Francis Bacon, sia il poeta John Donne avevano compreso secoli fa quello che la gente d’oggi fatica a comprendere: e cioè che nessun uomo è un’isola…chi accetta l’altro, il diverso, lo straniero dimostra di essere cittadino del mondo ecc.

    Avevano cioè capito che prima ancora di essere un problema, l’altro è una risorsa, una possibilità, una chance, un valore, e solo se lo si vede così è possibile costruire qualcosa di nuovo e sorprendente e garantire la pace e la giustizia nel nostro mondo.

     

    Intenzione di Preghiera del giorno

    Per le mamme, in particolare quelle in difficoltà ad accogliere la vita, affinché ispirate dalla Madre di Dio, valorizzino la loro condizione.

     

    Don’t Forget! Paesi in conflitto

    REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
    In questo grande paese africano si combatte da anni la “Guerra Mondiale Africana”, come è stata definita, che vede scontrarsi fra di loro sul territorio congolese gli eserciti regolari di ben 6 Paesi per una ragione semplice: il controllo dei ricchi giacimenti di diamanti, oro e coltan del Congo orientale (regione del Kivu, cfr. cartina).

    Almeno 350mila le vittime dirette del conflitto, ma si sale a 2 milioni e mezzo se si contano anche i morti per carestie e malattie causate da questa guerra mai dichiarata ufficialmente, ma senza prospettive che finisca a breve.

    Gli eventi violenti sono stati quasi duemila nel 2020 e hanno causato la morte di circa 4.500 persone.

     

     

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