venerdì 29 dicembre ’17

    Tempo di Natale

     

    Aforisma del Giorno di Jake La Motta

    Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando                                                                                                                

    O Emmanuele, tu sei il Dio con noi! Adoriamo il Dio della vita inginocchiamoci dinanzi al presepe contempliamo il divino mistero. Le antiche promesse sono avverate: questa è la tua fedeltà, o Dio, questo è il tuo amore per noi. È Natale nel mondo è Natale di vita di pace e di bontà.  E Natale nel cuore di tutti a ognuno la sua luce, a ognuno la sua stella, tutti insieme a cantare: O Emmanuele, tu sei il Dio con noi! Amen.”  

     

    TOMMASO BECKET VESCOVO E MARTIRE (1118 –1170)

    Lord Cancelliere del Regno d’Inghilterra dal 1154, venne eletto arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra nel 1162: ostile ai propositi di Enrico II di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici, venne ucciso forse per ordine del re.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio 1 Gv 2,3-11

    Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

     

    Riflessione Per Il Giorno

    La storia di Natale è familiare, ma cos’è davvero avvenuto 2000 anni fa? La narrazione mostra Giuseppe che bussa alle porte cercando di trovare un posto in cui Maria potesse partorire, ma il proprietario dell’albergo gli sbatte la porta in faccia, dicendo che non ha posto. Alla fine Giuseppe trova una stalla e vi porta Maria giusto in tempo perché nasca Gesù. È una storia avvincente, ma non si adatta al testo biblico originale. Luca dice: “Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,7). “Albergo” nel testo originale è kataluma, che significa “stanza degli ospiti” e Betlemme era la città di Giuseppe dove era probabile che avesse dei parenti dai quali soggiornare. Poi ben pochi avrebbero voluto partorire in un albergo in un’epoca in cui gli ostelli non avevano buona reputazione. La lettura attenta dei testi rivela inoltre che (cfr. Lc 2, 4-6) secondo Luca, la coppia era già a Betlemme quando Maria entrò in travaglio, ma l’albergo o “stanza degli ospiti” era pieno e così dovevano trovare un altro posto. L’archeologia può aiutarci a capire come fosse la tipica casa dell’epoca: consisteva di un’area accanto alla porta, con un pavimento in terra battuta, dove venivano tenuti di notte gli animali della famiglia, così che non potessero essere rubati o predati. La famiglia viveva e dormiva in una parte sopraelevata della stessa stanza e poi c’era anche una stanza per gli ospiti al secondo piano o accanto alla stanza comune della famiglia al piano sotto. In genere la zona in basso vicina alla porta aveva una mangiatoia con cibo e/o acqua per gli animali. Anziché dividere lo spazio con altri ospiti della casa al momento di partorire, quindi, Maria diede alla luce Gesù nella parte più privata in cui venivano tenuti gli animali, e adagiò Gesù nella mangiatoia che c’era lì. L’interpretazione storica del racconto biblico è piuttosto diversa dalla narrazione con cui sono cresciuti molti di noi, ma non rende meno umile la nascita di Gesù.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i Vescovi defunti della nostra diocesi e in modo particolare Mons. Amadei, Oggioni, Gaddi, Piazzi e Bernareggi.

     

    Don’t forget! …Ricorda!

    29-12-2009: anniversario della morte di Mons. Roberto Amadei Vescovo di Bergamo

     

     

     

     

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