venerdì 9 aprile ’21

     

    Ottava di pasqua

     

    Proverbio del giorno

    Il segreto per vivere bene è: mangiare la metà, camminare il doppio, ridere il triplo e amare senza misura.

     

    Preghiera del giorno

    O Gesù, che con la tua risurrezione hai trionfato sul peccato e sulla morte, e ti sei rivestito di gloria e di luce immortale, concedi anche a noi di risorgere con te, per poter incominciare insieme con te una vita nuova, luminosa, santa.

    Opera in noi, o Signore, il cambiamento che tu operi nelle anime che ti amano: fa’ che il nostro spirito, trasformato dall’unione con te, risplenda di luce, canti di gioia, si slanci verso il bene. 

    Tu, che con la tua vittoria hai dischiuso agli uomini orizzonti di amore e di grazia, suscita in noi l’ansia di diffondere con la parola e con l’esempio il tuo messaggio di salvezza; donaci lo zelo e l’ardore di lavorare per l’avvento del tuo regno.

    Fa’ che siamo saziati della tua bellezza e della tua luce e bramiamo di congiungerci a te per sempre.

    Amen.

     

    Santo del giorno

    BEATO ANTONIO PAVONI

    nacque a Savigliano (Cuneo) tra il 1322/25.

    Giovane entrò nell’Ordine domenicano e, diventato prete, fu destinato all’ufficio di inquisitore in Piemonte, Lombardia e Liguria, per salvaguardare l’integrità della fede messa in pericolo dai movimenti ereticali.

    Esercitò il suo ufficio con grande zelo e carità, e il 9 aprile 1374, a Bricherasio (Torino), venne ucciso con due colpi di pugnale.

    Il culto immemorabile reso al beato fu riconosciuto dal papa Pio IX nel 1856.

     

    La parola di dio del giorno – Giovanni 21,1.14

    Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade e si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli.

    Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».

    Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

    Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.

    Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».

    Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.

    Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.

    Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.

    Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.

    Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore.

    Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

     

    La riflessione del giorno – Fabrice Hadjadj

    Si ricordi la parola di Gesù al ritorno dei settantadue discepoli: «Non vi rallegrate perché i demoni vi sono sottomessi, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Le 10,20).

    Ecco una cosa straordinaria.

    Quando si parla del paradiso nel Canone della messa, non si dice «facci entrare nella tua luce meravigliosa in cui noi scompariamo come goccia d’acqua nell’oceano», ma il prete così prega: «Uniti in una stessa comunione veneriamo anzitutto la memoria della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, e veneriamo pure quella di san Giuseppe, Sposo della stessa Vergine, e dei tuoi beati Apostoli e Martiri» e snocciola allora tutti i nomi propri di una lista di cui il fedele deve dirsi che non è finita, che potrebbe durare centinaia di ore, e che, una volta che avrà ascoltato quella lista per centinaia di migliaia di ore, avrebbe bisogno di sentire il proprio nome alla fine…

    Questo è straordinario! La designazione del Cielo non avviene attraverso un concetto, ma attraverso una comunione di nomi propri dei quali anche il tuo può far parte.

     

    L’intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo affinché i giovani rispondano alla chiamata di Dio per la vita sacerdotale e religiosa.

     

    Don’t Forget! – Santi e beati della carità

    BEATO LUCA PASSI

    Sacerdote e fondatore

    Bergamo 1789 – Venezia 1866

    Luca, nasce a Bergamo il 22 gennaio 1789. Primogenito di 11 figli (di cui 3 sacerdoti) della nobile veneziana Caterina Corner e del Conte Enrico Passi di Bergamo, Luca eredita dalla famiglia un bagaglio di doti positive.

    La famiglia dei Passi infatti conta varie figure insigni per religiosità e virtù, come lo zio Conte Marco Celio, sacerdote tra i più stimati dal clero di Bergamo. Educato nell’ambiente familiare fino a 18 anni, Luca frequentò il seminario di Bergamo e nel 1813 fu ordinato sacerdote.

    Nel 1815 entrò a far parte del Collegio apostolico, un gruppo di preti che si distinguevano per solida spiritualità e vivace vita apostolica. Le condizioni di degrado morale della società del tempo, l’analfabetismo e l’ignoranza religiosa avevano una forte ripercussione su bambini e giovani, spesso abbandonati a loro stessi.

    In questa società in fermento e carica di tensioni, don Luca maturò la vocazione di “Missionario itinerante” titolo che gli fu dato dallo stesso Papa Gregorio XVI. Mosso da forte realismo e da indomabile zelo per la salvezza delle persone, progettò e realizzò strumenti idonei per l’evangelizzazione e la promozione delle classi più deboli, dando espressione concreta a molteplici intuizioni pastorali, tra le quali occupa un posto di primaria importanza la “Pia Opera di S. Dorotea” che mirava a consolidare le giovani generazioni nella fede cristiana, attraverso l’impegno di molte donne che diventavano per loro “amorosa guida”.

    Don Luca propose la stessa formula apostolica per i ragazzi, con l’“Opera di S. Raffaele” e diede vita al “Progetto morale ed economico” istituzione di tipo socio-religioso per i giovani della campagna.

    Amava ripetere: “Chi non arde non accende”. Don Luca si spegne nella città lagunare, il 18 aprile del 1866, lasciando come suo testamento una alta e impegnativa consegna: “bisogna dare anche la vita per la salvezza di una sola persona”.

    Il suo carisma è ancora vivo nella missione che svolgono le Suore di S. Dorotea in Italia, in America Latina (Bolivia, Colombia, Brasile), in Africa (Burundi, Repubblica democratica del Congo, Camerun, Madagascar) e in Albania.

    Luca Passi è stato beatificato il 13 aprile 2013, nella Basilica di San Marco di Venezia.

     

     

     

     

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