mercoledì 15 novembre ’17

    XXXII settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine una fotografia di Martin Parr

     

    Proverbio del giorno

    «Sacrificate la vostra fortuna per la vostra vita e la vostra vita per il vostro onore (India)»

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    O Dio, che vegli sulle sorti del tuo popolo, accresci in noi la fede che quanti dormono nella polvere si risveglieranno; donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la manifestazione gloriosa del tuo Figlio, che verrà per riunire tutti gli eletti nel suo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

     

    Alberto Magno Vescovo-dottore della Chiesa

    Nato in Germania verso il 1200, da giovane venne in Italia per studiare. Qui conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia e a Parigi dove tenne la cattedra di teologia con allievo Tommaso d’Aquino. Rimandato a Colonia portò con sé Tommaso col quale commentò l’opera di Dionigi l’Areopagita e gli scritti di Aristotele. Grande studioso, Alberto non rifuggì però dagli incarichi pastorali: provinciale dei domenicani e vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno Luca 17,11-19

    Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!»

    Riflessione Per Il Giorno (Ryszard Kapuscinskj)

    Nella seconda metà del XX sec il mondo degli affari scopre che la verità non è importante, ciò che conta è l’attrazione. E, una volta creata, l’informazione-attrazione si può vendere ovunque. Più essa è attraente, più denaro si può guadagnare. Non c’è consorzio economico, fabbrica automobilistica o industria petrolifera che rendano quanto il commercio dell’informazione. È il business più redditizio in assoluto. Che ne consegue? Che mentre, un tempo, a capo dei giornali, delle emittenti tv o radio c’erano redattori pieni di passione che combattevano per qualcosa, oggi ci sono uomini d’affari preoccupati non che l’informazione sia vera, importante o di valore, ma che sia attraente. Il passaggio dal criterio della verità a quello dell’attrattiva rappresenta la rivoluzione culturale di cui tutti siamo i testimoni, i partecipanti e, in parte, le vittime. Il caporedattore non chiede se una cosa sia vera, ma se sia vendibile e procuri la pubblicità che gli dà da vivere. I grandi media spostano la nostra attenzione dalle cose importanti ai problemi tecnici: chi lo fa prima, chi ci mette più colore, chi lo fa in diretta, chi in virtuale, chi ha la connessione satellitare, la diretta, la ritrasmissione? In sostanza: chi lascia allo spettatore meno tempo per riflettere?».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi lavora nell’informazione e nei mass media, perché non calpestino verità e rispetto

     

    Don’t forget!

    auguri di buon compleanno a don Gianluca Mascheroni prete del Patronato e Direttore della Ciudad de los ninos a Cochabamba

    Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada.

    Nel nei primi sei mesi del 2017 il numero delle vittime sulle strade italiane è aumentato, passando dai 745 casi del primo semestre 2016, agli 800 di quest’anno, con un aumento del 7,4%. Meno incidenti ma più gravi: nei primi sei mesi dell’anno, secondo i dati in possesso di Polizia e Carabinieri, si sono verificati complessivamente 35.444 incidenti. Un numero in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2016 (quando furono 36.615). Ma nonostante il decremento generalizzato, risultano in crescita sia il numero di incidenti con esito mortale (da 695 a 727, il 4,6% in più), sia quello delle vittime, con 55 morti in più (7,4%) sulle strade.

     

     

     

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