Giovedì 1° giugno 2023

     

    IV Settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Paulo Coelho

    Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili, e te stesso che nessuno ti dimentichi.

     

    Preghiera

    Benedetta sia Dio uno e trino: noi ti loderemo, poiché opera con noi la tua misericordia. Signore, Signor nostro, quanto è magnifico il tuo nome per tutta la terra! Sia gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia. Benedetta sia la Trinità e l’Unità indivisibile: noi ti loderemo, poiché operasti con noi la tua misericordia.

     

    Santo del giorno

    S. Giustino

    La sua famiglia era di origine latina e viveva in Samaria. Nato nel paganesimo, Giustino studiò a fondo i filosofi greci, e soprattutto Platone. Poi fu attratto dai Profeti di Israele, e per questa via arrivò a farsi cristiano, ricevendo il battesimo verso l’anno 130, a Efeso.

    Ma questo non significò la rottura col suo passato di studioso dell’ellenismo. Negli anni 131-132 è a Roma, annunciatore del Vangelo agli studiosi pagani. Al tempo stesso, Giustino si batté contro i pregiudizi che l’ignoranza alimentava contro i cristiani. Famoso il suo «Dialogo con Trifone». Predicatore e studioso itinerante, Giustino soggiornò in varie città dell’Impero; ma fu ancora a Roma che si concluse la sua vita. Qui alcuni cristiani erano stati messi a morte come “atei” (cioè nemici dello Stato).

    Scrive una seconda Apologia, indirizzata al Senato romano, e si scaglia contro il filosofo Crescente. Ma questo sta con il potere, e Giustino finisce in carcere, anche lui come “ateo”, per essere decapitato con altri sei compagni di fede, al tempo dell’imperatore Marco Aurelio.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 10,46-52

    Mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

    Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

    Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

     

    Riflessione di Papa Francesco

    A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare… Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo. Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno.

    Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice “ormai…”, ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con lui.

    La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.

     

    Intenzione di preghiera

    Per i preti tentati di abbandonare la condizione sacerdotale, perché Dio li confermi nella scelta fatta.

     

    Don’t Forget! Storia dei Martiri Messicani 10.A PARTE

    …RIASSUMENDO… SCONTRO TRA POPOLAZIONE CATTOLICA E GOVERNO MASSONE

    La prima rivoluzione di popolo del ‘900 non ebbe luogo in URSS, ma in Messico: fu l’esito di una guerra civile durata dal 1910 al 1917, provocata dalla volontà di ogni ceto sociale, dai contadini all’alta borghesia, di porre fine al regime semi-dittatoriale di Porfirio Diaz in piedi dal 1884.

    Il fronte rivoluzionario molto eterogeneo, si frammentò quasi subito dopo la morte di Diaz, nel 1915, iniziando una battaglia fratricida per guidare la nazione. Vinsero i COSTITUZIONALISTI, equivalente messicano dei giacobini francesi, che esclusero i rivoluzionari cattolici sia dalla scrittura della nuova Costituzione, sia dalla formazione del governo.

    Il potere politico fu monopolizzato da Alvaro Obregon e Plutarco Calles, capifila del blocco costituzionalista, che implementarono una legislazione anticlericale con l’obiettivo di secolarizzare la popolazione e creare una chiesa nazionale, indipendente dal Papato e ispirata ai valori massonici dei fondatori del nuovo Messico. I cattolici messicani non sospettarono che la presidenza di Alvaro Obregon nel 1920, avrebbe dato il via a una stagione di persecuzioni e a una nuova guerra civile.

    L’evento premonitore di accadde il 14-11-1921: un attivista filogovernativo, LUCIANO PEREZ (foto in basso a sinistra), introdusse un ordigno nella basilica di N. S. di Guadalupe per distruggere il simbolo del cattolicesimo messicano, il mantello con l’immagine della Vergine. L’attentato fallì – la bomba distrusse l’altare, lasciando intatto il mantello – ma il messaggio raggiunse la Chiesa cattolica.

    Di lì a poco ebbe inizio una persecuzione (morbida all’inizio, feroce poi) basata sulla proibizione dell’insegnamento della religione cattolica dalle scuole pubbliche, sul rimpatrio del clero straniero e su limitazioni alla presenza del sacro nella vita pubblica.

    1.a foto: Luciano Perez attentatore  della Virgen de Gauadalupe.

    2.a foto: Il governo ferocemente anticlericale e massonico del presidente Calles

     

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