Giovedì 19 gennaio 2023

     

    2a settimana tempo ordinario  

     

    Aforisma del giorno di N. Gomez Dàvila

    Si comincia scegliendo perché si ammira e si finisce ammirando perché si è scelto.

     

    Preghiera del giorno – Inno della liturgia delle ore

    O Gesù, re di gloria, unisci i tuoi fedeli al trionfo pasquale sul male e sulla morte. Fa’ che un giorno veniamo incontro a te, Signore, sulle nubi del cielo nel regno dei beati. Trasformati a tua immagine,
    noi vedremo il tuo volto; e sarà gioia piena nei secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Macario il grande

    Macario il grande nasce verso il 300. Nel 329-30 diventa cammelliere, occupato nel trasporto del salnitro. Tra il 330 e il 340 incontra S. Antonio abate e vive a lungo con lui.

    Viene ordinato prete quando è già riconosciuto come «padre spirituale» di quell’area di deserto. Dal 356 al 384 si avvicendano nel suo monastero tre gruppi di discepoli che costituiranno la colonia monastica di Scite.

    Tra il 373 e il 375 Macario è esiliato insieme al suo omonimo Macario l’Alessandrino (con cui viene spesso confuso) in un’isola del Nilo per ordine di Lucio, il vescovo ariano di Alessandria.

    La sua notorietà si deve all’importanza che rivestì il monastero di Macario nella storia del monachesimo egiziano.

     

    Parola di dio del giorno Marco 3,7-12

    Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.

    Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.

    Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

     

    Riflessione del giorno – Detti e fatti dei padri del deserto

    Raccontavano che il padre Macario salì un giorno da Scete al monte di Nitria e, quando stavano per arrivare, disse al discepolo: “Va’ un poco più avanti”.

    Mentre camminava un po’ avanti a lui, il fratello incontrò un sacerdote pagano, e gli gridò: “Ehi demonio, dove corri?”. Quello, voltatosi, gliele diede di santa ragione, tanto da lasciarlo mezzo morto; quindi, preso il suo bastone, proseguì il cammino. Poco dopo incontrò il padre Macario.

    Questi gli disse: “Salute a te che sei affaticato!”. Stupito, l’altro gli chiese: “Cosa hai trovato di buono in me, che mi hai rivolto la parola?”. L’anziano gli dice: “Perché ho visto che ti stanchi e non sai di affaticarti invano”.

    Allora il sacerdote gli dice: “Io sono stato preso da compunzione al tuo saluto e ho capito che tu appartieni a Dio. Invece un altro cattivo monaco che ho incontrato mi ha offeso e l’ho percosso”. L’anziano capì che si trattava del suo discepolo.

    E il sacerdote, afferrandogli i piedi, disse: “Se non mi fai monaco, non ti lascio andare”. Giunsero dove giaceva il fratello, lo caricarono sulle spalle e lo portarono alla chiesa del monte.

    Si meravigliarono di vedere con lui il sacerdote pagano, ma lo fecero monaco; e molti pagani per merito suo divennero cristiani. Il padre Macario soleva dire: “Una parola cattiva rende cattivi anche i buoni; una parola buona rende buoni anche i cattivi”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Per gli ammalati terminali perché non siano lasciati soli dai loro familiari e la preghiera della chiesa li accompagni al Regno della vita e della gioia.

     

    Don’t Forget! Santi della Carità

    Beato Angelo Paoli (al secolo Francesco) O.C.D. 1642-1720

    FRANCESCO PAOLI nacque ad Argigliano (Massa Carrara), il 1-9-1642. Cresciuto in una famiglia cristiana, scelse di indossare l’abito carmelitano con il nome di fra’ Angelo e pronunciò i voti solenni nel 1667. Fu ordinato sacerdote nel 1671, per poi terminare gli studi filosofici e teologici.

    Nei conventi della Provincia Toscana in cui visse svolse con dedizione e umiltà vari servizi e più volte fu formatore dei novizi. Ovunque cercò il modo per aiutare i poveri nelle loro necessità. Nel 1687 il Priore Generale lo chiamò a Roma per affidargli anche nella città eterna la formazione dei novizi.

    Qui trascorse più di 30 anni, restandovi fino alla morte. La contemplazione dell’Eucaristia, del mistero della passione e della croce, unita alla devozione per la Vergine Maria nutrirono la sua spiritualità fondata sull’incontro e sul dialogo con Dio. Animatore e direttore spirituale ricercato, si dedicò senza riserve ai poveri, agli ammalati e ai carcerati, assistiti in ogni modo anche con iniziative originali e nuove.

    Nei poveri riconosceva il volto di Cristo, li trattava con rispetto e attenzione, li incoraggiava ad aver fiducia nella Provvidenza e riconoscenza per i benefattori. D’altra parte non si stancò di suscitare in tanti laici ed ecclesiastici un amore per i poveri e i malati simile al suo, educandoli al servizio della carità e al rispetto per le persone meno fortunate.

    Per i convalescenti dimessi dall’Ospedale di S. Giovanni, da lui visitato ogni giorno, fondò una casa dove potessero rimettersi in forze e reinserirsi nel contesto sociale e lavorativo. La devozione per la croce lo spinse a innalzare il segno di Cristo in vari luoghi, dalle montagne natie, alla parrocchia di Corniola presso Empoli, che resse per alcuni mesi tra il 1676 e il 1677, e infine a Roma, sul Monte Testaccio e nel Colosseo, che considerava memoria insigne dei primi martiri cristiani.

    Morì a Roma il 20-1-1720. È stato beatificato il 25 aprile 2010. Papa Giovanni Paolo II, nel messaggio inviato ai fratelli della Beata Vergine del Monte Carmelo, lo ha definito fondatore ante litteram della Caritas: «Come non ricordare, poi, quell’umile frate, Angelo Paoli, “padre dei poveri” e apostolo di Roma, che possiamo definire fondatore ante litteram della “Caritas” nel Rione Monti? Egli per primo collocò la croce nel Colosseo, dandovi, così, inizio al pio esercizio della Via Crucis del Venerdì Santo che ogni anno il Papa presiede».

     

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