giovedì 21 marzo ’19

    2a settimana di Quaresima

     

     

    nell’immagine un dipinto di Alphonse Mucha

     

    Proverbio del giorno

    «Dove parla l’oro, tutto tace (Qatar)»

     

    Iniziamo la giornata pregando (S. Nicola di Flue)

    “0 mio Signore e mio Dio, allontana da me tutto ciò che mi allontana da te. – 0 mio Signore e mio Dio, elargiscimi tutto ciò che mi porta più vicino a te. – 0 mio Signore e mio Dio, liberami da me stesso e concedimi di possedere soltanto te”.

     

    NICOLA DI FLUE

    gode di larga popolarità in Svizzera, dove nacque nel 1417 a Fliieli, Sachseln, cantone di Obwalden. Benché si sentisse chiamato alla vita eremitica, dovette accettare cariche civili e militari. Nel 1445 si sposò con Dorothea Wyss: nacquero 5 maschi e 5 femmine. Solo dopo aver compiuto i 50 anni, egli poté ritirarsi in preghiera. La sua santa vita e il suo rigoroso digiuno (per 19 anni e mezzo si alimentò solo dell’Eucarestia) gli procurarono ben presto la curiosità dei vicini. Egli decise allora di recarsi in un burrone solitario presso Flueli. Ne usciva solo per recarsi alla Messa e quando la patria ebbe bisogno di lui: i buoni risultati dei suoi interventi propiziarono a Bruder Klaus il titolo di “Padre della Patria”. Nicola morì il 21 marzo 1487. Fu canonizzato nel 1947.

     

    La Parola di Dio del giorno (Gv 8,31-42)

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi Mattutino)

    La semplicità viene dal cuore, l’ingenuità dalla mente. Un uomo semplice è quasi sempre un uomo buono; un uomo ingenuo può essere un farabutto. Perciò l’ingenuità è sempre naturale, mentre la semplicità può essere frutto dell’esercizio Ci pare significativo riflettere su due termini talora usati come sinonimi, semplicità e ingenuità. Lo scrittore francese ottocentesco René de Chateaubriand ci aiuta a distinguerli e a scoprirne la profonda differenza. Sì, perché ingenui si nasce e, per questa via, si cade in una serie di incidenti ma anche di cattiverie, compiute forse senza malizia ma capaci di generare sofferenze e mali. La sprovvedutezza e la dabbenaggine di un ingenuo non sono una virtù, anzi, sono sorgente di sciocchezze, di imprudenze, di sventatezze. La semplicità, al contrario, è una conquista che nasce da un’ascesi e da una purificazione della mente e del cuore. Non per nulla il poeta russo Sergej Esenin diceva che «mostrarsi semplici e sorridenti è un’arte suprema». Dio stesso è semplice nella sua unità e unicità assoluta, ma non è certo né ingenuo né banale. E allora sintetizziamo col motto del poeta inglese William Wordsworth: «Vivere con semplicità e pensare con grandezza».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché non si inganni la gioventù con la proposta di vie facili e soluzioni a buon mercato, ma si abbia il coraggio di insegnare la grandezza e la dignità.

     

    Don’t forget! PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA E GIORNATA DELLA POESIA

    Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale – Giornata in ricordo vittime della mafia

     

     

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