lunedì 30 dicembre ’19

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera di Bonhoeffer)

    Facciamo silenzio prima di ascoltare la Parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola. Facciamo silenzio dopo l’ascolto della Parola, perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina presto, perché Dio deve avere la prima Parola, e facciamo silenzio prima di coricarci, perché l’ultima Parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della Parola. 

     

    EUGENIA RAVASCO

    nata a Milano nel 1845 da famiglia agiata e rimasta orfana da bimba, fu affidata agli zii dai quali apprese amore per i poveri. Erede di un ingente patrimonio e promessa sposa a un marchese, si consacrò al S. Cuore di Gesù e cominciò a prestare la sua opera in parrocchie e ospedali. Fondò quella che sarebbe diventata la Congregazione delle figlie dei SS. Cuori di Gesù e Maria e contribuì alla sua diffusione in tutto il mondo. Morì nel 1900.

     

    La Parola di Dio del giorno Luca 2,36-40.

    In quel tempo, c’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

     

    Riflessione del Giorno (Dietrich Bonhoeffer: meditazione)

    Comprendete l’ora della tempesta e del naufragio, è l’ora della inaudita prossimità di Dio, non della sua lontananza. Là dove tutte le altre sicurezze si infrangono e crollano e tutti i puntelli che reggevano la nostra esistenza sono rovinati uno dopo altro, là dove abbiamo dovuto imparare a rinunciare, proprio là si realizza questa prossimità di Dio, perché Dio sta per intervenire, vuol essere per noi sostegno e certezza. Egli distrugge, lascia che abbia luogo il naufragio, nel destino e nella colpa; ma in ogni naufragio ci ributta su di Lui. Questo ci vuole mostrare: quando tu lasci andare tutto, quando perdi e abbandoni ogni tua sicurezza, ecco, allora sei libero per Dio e totalmente sicuro in Lui. Che solo ci sia dato di comprendere con retto discernimento le tempeste della tribolazione e tentazione, le tempeste d’alto mare della nostra vita! In esse Dio è vicino, non lontano, il nostro Dio è in croce. La croce è il segno in cui la falsa sicurezza viene sotto posta a giudizio e viene ristabilita la fede in Dio.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutte le famiglie del mondo, soprattutto quelle visitate dal dolore e dalla crisi…

     

    Don’t Forget!

    Foto del 2019

    “Crying Girl on the Border”

    E’ di John Moore la foto dell’anno 2019. Si tratta dell’immagine di YANELA SANCHEZ bimba hondureña che piange mentre lei e sua madre, SANDRA SANCHEZ, sono prese in custodia dai funzionari del confine USA a McAllen, Texas, USA, il 12 giugno 2018.

     

    Documentario di Giorgio Fornoni:

     “La Bestia”

     Per capire cosa realmente provano, vivono, soffrono gli “indocumentados” che partono verso il sogno degli USA, bisogna conoscere la Bestia. Chiamano così, in Messico, il treno merci che ogni giorno parte da Palenque, Chiapas, e in 6 giorni attraversa il paese diretto verso il valico di Tijuana.

    Su quel treno viaggiano centinaia di persone, aggrappate alle scalette esterne, riempiendo gli spazi tra un vagone e l’altro, arrampicandosi sul tetto. Io ho intercettato la Bestia ad Amatlan de los Reyes, un paese di poche case non lontano da Vera Cruz, mentre attraversava di notte un tratto di foresta. Questo è il punto scelto dalle donne del presidio di “Las Patronas” per un gesto commovente di generosità. Cariche di bottiglie d’acqua, pane e generi di prima necessità, da più di vent’anni si sporgono sui binari per cercare di passarli ai migranti in corsa. È un atto gratuito e del tutto disinteressato, non privo di rischi per il passaggio del treno. È povera gente che aiuta altra povera gente solo per mantenere viva la speranza, e senza chiedere nulla in cambio. È qualcosa di incredibile in un mondo che sembra guidato soltanto dall’interesse, una lezione da non dimenticare…

    Giorgio Fornoni

     

     

     

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