Martedì 19 dicembre 2023

     

    3a Settimana di Avvento anno b

     

    Avvenne il 19 -12- …

    1793 – A Tolone Napoleone Bonaparte sconfigge gli inglesi e diventa generale

    1884 – Viene pubblicato in Canada e Inghilterra Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain.

    1916 – 1.a guerra mondiale: termina la battaglia di Verdun.

    1946 – Ho Chi Minh attacca i francesi ad Hanoi.

    1972 – L’Apollo 17, ultima missione dell’uomo sulla Luna, rientra sulla Terra.

    1984 – Regno Unito e la Cina firmano la cessione di Hong Kong alla Cina a partire dal 1997.

     

    Antifone della Novena di Natale – 19 dicembre

    «O germoglio di Jesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra e le nazioni ti invocano: vieni a liberarci, non tardare».

     

    Preghiera del giorno

    O Dio che, con il parto della santa Vergine, hai rivelato al mondo lo splendore della tua gloria, fa’ che veneriamo con fede viva e celebriamo con fervente amore il grande mistero dell’incarnazione.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    La vicenda di S. Dario, festeggiato il 19 dicembre, è scarna e sommaria, senza frange di tradizioni posteriori né ciondoli di fantasiosi abbellimenti. Si trova soltanto il suo nome, in un gruppo di altri nomi: Dario, Zosimo, Paolo e Secondo.

    Tutti e 4 Martiri, ma non si sa quando, né come e non si è neppure sicuri dove; i Martirologi fanno il nome della città di Nicea, in Bitinia. È poco, troppo poco. Ma a noi interessa soprattutto cogliere una presenza, che certo farà piacere a quanti, tra i credenti, ripetono il nome di Dario. Un nome regale e temuto, che suona alto nella storia profana delle antiche età.

    Ma anche il nome di un Martire, che rifulge chiaro, anche se fuggevole, nella storia della santità. Il nome Dario significa “persona che possiede il bene” o “persona che mantiene il bene”. La sua origine deriva dalla parola greca Darêios.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 1,5-25

    Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

    Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.

    Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio.

    Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio.

    Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.

    Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

     

    Riflessione del giorno

    Il postino suonò alla porta. Mancavano sette giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosa e legato con nastri dorati. «Avanti», fece la voce dall’interno. Il postino entrò e si trovò in una stanza piena d’ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c’era un vecchio. «Guardi che stupendo pacco di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo appoggi pure lì», disse l’anziano con voce triste. «Non c’è amore dentro».

    Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco pieno di cose buone e con l’anziano che non aveva l’aria di spassarsela male. «Ma, signore, non dovrebbe fare un po’ di festa a questo magnifico regalo?». «Non posso…Non posso proprio», disse il vecchio. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito».

    Mai un augurio personale, una visita o l’invito: «Vieni a passare il Natale con noi». «Venga a vedere», aggiunse il vecchio. Il postino lo seguì fino a uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta e vide che lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti i pacchi dei Natali passati, intatti con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibito. «Non ce n’era bisogno» disse il nonno. «Non c’è amore dentro».

     

    Intenzione di Preghiera

    Perché almeno a Natale ci prendiamo cura delle persone sole, bisognose di affetto e di aiuto.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli… pittori impressionisti

     PAUL CÉZANNE: LES JOUEURS DE CARTES

    (GIOCATORI DI CARTE)

    1890-1895 olio su tela 47 x 56,5 cm Museo d’Orsay Parigi

    Paul Cézanne (1839-1906) nacque in Provenza, da famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale) e studiò nel collegio dove conobbe Zola, con il quale strinse solida amicizia. Vincendo l’opposizione paterna si recò a Parigi per dedicarsi alla pittura: per tutta la vita cercherà di far accettare le sue opere al salone ufficiale, ricevendo solo rifiuti.

    A Parigi entrò in contatto con gli Impressionisti e partecipò anche alla prima esposizione del 1874, che ebbe un esito negativo. Successivamente si allontanò dagli Impressionisti rifiutando l’impressione visiva, per dedicarsi alla descrizione della realtà. Cèzanne morì nel 1906. Per quanto riguarda il quadro di oggi, occorre sottolineare che negli anni ‘90 del XIX secolo, trattò a più riprese questo tema: all’ ingegnoso intreccio di gesti e di sguardi delle prime opere, poco a poco sostituirà figure massicce e privilegerà la concentrazione silenziosa dei personaggi, riducendo il racconto all’essenziale.

    La bottiglia su cui si riflette la luce, costituisce l’asse centrale della composizione e separa lo spazio in due zone simmetriche, accentuando così la posizione contrapposta dei giocatori i quali sarebbero contadini che il pittore era solito osservare nella tenuta paterna al Jas de Bouffan, nei pressi di Aix. L’uomo che fuma la pipa è stato identificato in “compare Alexandre”, giardiniere del luogo. Delle 5 tele che il pittore dedica al tema, questa è una delle più spoglie. In quest’opera, tutto contribuisce a conferire un aspetto decisamente monumentale alla composizione, favorendo così un cromatismo dalle sontuose armonie.

    La presenza ricorrente di giocatori di carte nelle opere che Cézanne realizzò negli ultimi anni della sua vita ha dato luogo ad un’interessante interpretazione: la partita che oppone due giocatori non starebbe forse a significare la lotta che l’artista dovette combattere contro suo padre per giungere al riconoscimento della sua pittura rappresentata questo caso dalla “carta da gioco”? Comunque sia quest’opera rivela già Cézanne come il pittore post-impressionista, precursore del cubismo, che da molti sarà considerato padre della pittura moderna e ispiratore di artisti come Picasso, Braque, Modigliani e tanti altri giovani artisti che rappresenteranno le avanguardie del ‘900.

     

     

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