martedì 7 marzo ’17

    I.a Settimana di Quaresima

     

     

    Proverbio del Giorno

    “Quando il padre fa carnevale, ai figlioli tocca far quaresima”.

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    Signore, i nostri egoismi e debolezze ci portano tutti i giorni ad avere tensioni e rancori verso chi ci sta vicino. Aiutaci, con la Tua Parola, a vivere la beatitudine del perdono verso i nostri fratelli, così come Tu hai perdonato noi. Insegnaci la gioia di perdonare gli altri, con un cuore puro e gentile. Così da poter anche noi godere del Tuo caritatevole perdono. Amen.

     

    Perpetua e Felicita. Martiri

    Chiusa in carcere, fa il diario dei suoi ultimi giorni, descrivendo la prigione affollata, il tormento della calura; annota nomi di visitatori, racconta sogni e visioni. Siamo a Cartagine, anno 203: chi scrive è la gentildonna Tibia Perpetua, 22 anni, sposata e madre di un bimbo. Accanto a lei c’è Felicita, figlia di suoi servi e in gravidanza avanzata e tre uomini: Saturnino, Revocato e Secondulo. Tutti condannati a morte perché cristiani che stanno terminando il loro periodo di formazione; la «professione di fede» sarà il martirio nel nome di Cristo.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 6,7-15)

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno ancor prima che glielo chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe»  

     

    Riflessione Per Il Giorno (Giovanni Maria Vianney (1786-1859) curato d’Ars)

    Il Buon Dio perdonerà solo a chi avrà perdonato: è questa la Legge. I santi non hanno odio, fiele; perdonano tutto e trovano sempre che ne meritano ben di più per le offese fatte al Buon Dio. Appena odiamo il prossimo, Dio ci rende quest’odio: è qualcosa che si ritorce contro di noi. Dicevo un giorno a uno: “Ma allora non vuoi andare in cielo, se non vuoi vedere quest’uomo? Oh! sì… ma cercheremo di star lontani l’uno dall’altro, di non vederci”. Non avranno questa pena: poiché la porta del cielo è chiusa all’odio. Nel cielo non c’è rancore. Anche i cuori buoni e umili che ricevono ingiurie e calunnie con gioia o indifferenza, cominciano il paradiso in questo mondo mentre coloro che serbano rancore sono infelici. Il modo di sconfiggere il diavolo quando suscita in noi pensieri di odio contro chi ci fa del male, è pregare piuttosto per loro. Così si arriva a vincere il male col bene, ecco come sono i santi.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutte le vittime della tratta e delle nuove schiavitù

     

    Don’t forget! …Ricorda!

     

    1- SETTE NOTE

     

    Le 7 ‎note esistono da sempre, ma la loro denominazione ha origine nel Medioevo Guido d’Arezzo, monaco benedettino, nell’XI sec nominò ogni nota con le prime sillabe dei primi versi dell’inno “Ut queant laxis” dedicato a S. Giovanni Battista. «UT queant laxis REsonare fibris

    MIra gestorum FAmuli tuorum SOLve polluti LAbii reatum SJ Sancte Johannes»

    Ut diventò poi DO.

     

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