mercoledì 8 marzo ’17

    I.a Settimana di Quaresima

     

     

    Proverbio del giorno (Cina)

    «La gente esperta negli inganni non conosce il pudore»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Signore, non ho seguito la via dei giusti, non sono stato innalzato nella luce con Enoc, non sono salito con Noè nell’arca della salvezza. Ho seguito invece l’omicida Lamec e il fratricida Caino, li ho imitati nella durezza del cuore, perché non ho osservato quanto piace a Te. Non sono riuscito a distinguere il tuo volto nel carcerato a cui nessuno fa visita, non ho considerato i più piccoli degli uomini come il vero tesoro della Chiesa. Non ho diviso i miei averi con chi ha un misero salario; mi sono allontanato da te pur continuando a cercarti, Cristo mia salvezza. Amen

     

    Giovanni di Dio

    Juan Ciudad, nato in Portogallo nel 1495, a 8 anni scappò di casa. In Spagna, la gente lo chiamò Giovanni di Dio. A 27 anni abbandonò tutto e andò a mendicare, salutando con la frase che diventerà il suo motto: “Fate bene, fratelli, a voi stessi”. Chiuso in manicomio, appena libero, creò un ospedale e fondò l’ordine dei Fatebenefratelli. Morì nel 1550.

     

    Parola di Dio del Giorno (Gv 5,1-16)

    Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui». 

     

    Riflessione per il giorno

    Dialogo (autentico) fra Dio (D), una poverissima donna sudamericana madre (M) di 5 figli lasciata dal marito che la riteneva un’idiota e un prete (P).

    “Don, davvero Dio esiste e ascolta noi poveri” * P. “Perché dici questo?” M. “L’altro giorno non avevo da mangiare, così sono andata in chiesa e ho detto a Dio: “Non ho più niente da dar da mangiare ai miei figli…” * P. “E Lui che ti ha risposto?” * D. “Va’ al rio, estrai la sabbia e lavala” (1) * M. “Sono andata, ma il rio era asciutto; così sono tornata in chiesa e glielo detto. Mi ha risposto…” * D. “Stanotte piove, sta’ tranquilla” * M. “La mattina dopo il fiume era pieno d’acqua. Così ho potuto estrarre la sabbia e lavarla”. * P. “Cos’hai fatto a questo punto?” – M. “Sono tornata in chiesa e ho informato Dio di tutto. E lui mi ha consigliato …” * D. “Cerca un arenero (2) e vendigli la sabbia che hai estratto” * M. “Così ho fatto e con quei soldi ho comprato il cibo: adesso io e i miei figli siamo contenti. Come vedi, Dio pensa davvero a noi poveri e provvede a nostro favore”.

    Fede perfetta è fare ogni cosa come se tutto dipendesse solo da noi, attribuendo tutto a Dio.

    • In America Latina, estrarre la sabbia dai fiumi e lavarla dalla terra è compito dei più poveri
    • Gli areneros sono camionisti che comprano la sabbia e la portano nei cantieri.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le donne, soprattutto per quelle povere, bisognose, sofferenti, emarginate

     

    Don’t forget!       GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA.

    Nel dopoguerra cominciarono a circolare versioni secondo cui l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di donne operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton avvenuto nel 1908 a New York, facendo confusione con l’incendio della fabbrica Triangle verificata il 25 marzo 1911, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne). In ogni caso la celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.

     

    9) La CHIOCCIOLA

    Il simbolo @ la chiocciolina che usiamo ogni giorno nella posta elettronica, appare per la prima volta in un codice miniato del Trecento scritto in bulgaro che è conservato nella Biblioteca Vaticana insieme a un altro milione e mezzo di rari e preziosissimi libri. Nell’antico testo la @ è la prima lettera della parola amen. Spunta in una pagina della “Σύνοψις ἰστορική”, una cronaca universale in 6733 versi politici scritta da Costantino Manasse, nella quale l’intellettuale bizantino volle raccontare la storia del mondo, dagli inizi fino alla morte dell’imperatore d’oriente Niceforo III Botaniate (1002 -1081).

     

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