Martedì 8 novembre 2022

     

    XXXII Settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di Meister Eckhart

    L’anima è fatta per un bene così grande e alto, che non può in alcun modo trovare riposo, ed è sempre infelice, finché non giunge a quel bene eterno che è Dio, per il quale essa è fatta.

     

    Preghiera del giorno salmo 118,25-32 (4.a parte)

    Io sono prostrato nella polvere; Signore, dammi vita secondo la tua parola. Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri.

    Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi. Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa. Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge.

    Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi. Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso. Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore.

     

    Santo del giorno

    Il francese Goffredo era un ragazzo al tempo della prima Crociata, e più tardi divenne monaco dell’abbazia di Monte S. Quintino, dove fu ordinato prete. Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent, e si distinse non solo per la sua preparazione dottrinale e spirituale, ma anche per la sua integrità morale, rara in tempi in cui l’alto clero era contaminato dalla simonia.

    Per i suoi meriti, i feudatari e il Re lo elessero Vescovo di Amiens, dove entrò a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando il fasto. Come Vescovo cercò di ristabilire nella diocesi la pace e proprio per questo la sua vita fu difficile e la sua attività di riformatore ostacolata e denigrata.

    Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire al suo posto, un cane! Era ancora giovane quando si ammalò in un pellegrinaggio alla chiesa dei SS. Crispino e Crispiniano dove morì l’8-11-1115, lontano dalla cattedrale di questo pastore giusto e Vescovo contrastato.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 17,7-10

    Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”?

    Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”?

    Avrà forse gratitudine verso il servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

     

    Riflessione del giorno – Don Bepo riletto da don Bellini Arturo

    Ci sono imprevisti che sembrano fatti apposta per diminuire la speranza e indurci ad assumere una mentalità accomodante che riduce e aggiusta a “modo nostro” le cose che capitano. Succede a tutti, purtroppo…ma don Bepo invece è riuscito a mantenersi giovane nello spirito: in lui col passare degli anni fiorivano grandi ideali, in contrasto con l’età senile.

    In un incontro con gli adolescenti il Papa ha detto: “Voi non avete l’esperienza dei grandi, ma avete una cosa che noi grandi alle volte abbiamo perduto. Per esempio: con gli anni, noi grandi abbiamo bisogno degli occhiali perché abbiamo perduto la vista, diventiamo un po’ sordi, perdiamo l’udito o, tante volte, l’abitudine della vita ci fa perdere “il fiuto”; voi avete “il fiuto”.

    E questo non perdetelo, per favore! Voi avete il fiuto della realtà, ed è una cosa grande…Non vergognatevi dei vostri slanci di generosità: il fiuto vi porti alla generosità. Buttatevi nella vita. “Eh, Padre, ma io non so nuotare, ho paura della vita!”: avete chi vi accompagna, cercate qualcuno che vi accompagni. Ma non abbiate paura della vita, ma della morte dell’anima, della morte del futuro, della chiusura del cuore: di questo dovete aver paura.

    Ma della vita, no: la vita è bella, la vita è per viverla, darla agli altri, condividerla con gli altri, non per chiuderla in sé stessa. Vi aiuti la Madonna a rispondere con fiducia: “Sono qui, Signore: cosa devo fare? Sono qui per fare del bene, per crescere bene, per aiutare con il mio fiuto gli altri”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Intensifichiamo la preghiera per la pace in tutto il mondo e soprattutto perché cessi il pericolosissimo conflitto tra Russia e Ucraina.

     

    Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo

    EMANUEL GOTTLIEB LEUTZE: WASHINGTON ATTRAVERSA IL DELAWARE

    1851 – olio su tela – 378 x 647 cm – Metropolitan Museum of Art New York – USA

    Questo famoso e celebrato quadro di Emanuel Leutze (1816-1868) commemora l’attraversamento del fiume Delaware da parte del generale George Washington la notte tra il 25 e il 26 dicembre 1776, durante la guerra d’indipendenza americana.

    Tale azione diede il via all’attacco a sorpresa che si concluse con la battaglia di Trenton (New Jersey) in cui gli americani sconfissero le forze dell’Assia, che appoggiavano gli inglesi. Alta più di tre metri e larga sei questa immensa tela è stata concepita dal pittore in modo da accentuare il dramma e suscitare un forte impatto emotivo nello spettatore: i pezzi galleggianti di ghiaccio, i cavalli inquieti, i soldati feriti e l’aurora che si fa strada fra le nebbie, suggeriscono pericolo, coraggio e speranza.

    L’eroico portamento di Washington eretto al centro della scena, è pieno di forza d’animo e di valore morale. Trascina con sé un esercito di americani disposti ad affrontare ogni difficoltà e a combattere il nemico con determinazione in nome della libertà e della verità.

    L’artista, un tedesco, ha dipinto il quadro in Germania usando come modelli gli studenti d’arte americani dell’Accademia di Düsseldorf, nella speranza di incoraggiare le rivoluzioni liberali europee attraverso l’esempio americano. Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, il quadro originale fu distrutto nel bombardamento della città di Brema.

    Una replica del 1851 fu acquistata da un magnate americano e infine donata, dopo vari passaggi di proprietà, al Metropolitan Museum di New York. Il successo dell’opera è dovuto alla scelta del soggetto, caro al nazionalismo in auge intorno alla metà del secolo, mentre le dimensioni monumentali contribuirono a creare l’impatto positivo. Nonostante alcune inesattezze storiche, il quadro continua a essere molto amato ed è una delle immagini più famose e riprodotte dell’arte americana.

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