Martedì 9 maggio 2023

     

    Va Settimana di Pasqua 

     

    Aforisma di Georg Christoph Lichtenberg (1742-1799)

    La scienza è sempre imperfetta. Ogni volta che risolve un problema, ne crea almeno dieci nuovi.

     

    Preghiera

    O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio ci rendi creature nuove per la vita eterna, dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza, perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nacque nell’Alto Egitto, nel 287, da genitori pagani. Arruolato a forza nell’esercito imperiale a 20 anni, finì in prigione a Tebe con le altre reclute. Protetti dal buio, la sera alcuni cristiani recavano loro un po’ di cibo: quel gesto commosse Pacomio, che domandò loro chi li spingesse a far questo. «Il Dio del cielo» fu la risposta.

    Pacomio pregò Dio di liberarlo dalle catene, promettendogli in cambio di dedicargli la sua vita. Tornato in libertà, adempì al voto aggregandosi a una comunità cristiana di un villaggio del sud-Egitto dove ebbe l’istruzione necessaria per ricevere il battesimo.

    Per qualche tempo condusse vita da asceta, poi si mise per 7 anni sotto la guida del monaco Palamone, finché una voce misteriosa lo invitò a fissare la sua dimora nel deserto in un luogo dove convennero numerosi discepoli. Alla morte di Pacomio, i monasteri maschili erano nove, più uno femminile. Del santo restò sconosciuto il luogo della sepoltura. 

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 14,27-31

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”.

    Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

     

    Riflessione Frammenti di vita

    È raro che uno straniero che ha sfidato la sorte approdando in Italia coi gommoni, decida di tornare al paese di origine senza aver ottenuto uno solo degli obiettivi che si proponeva, ma ogni tanto capita. È il caso di G. giovane nigeriano che mesi orsono ci ha chiesto di aiutarlo.

    Facile a dirsi, difficilissimo a farsi. Sprovvisto di documenti, lo si è aiutato per il passaporto: 2 viaggi a Roma e un costo 5 volte superiore ai nostri per il documento. Ma è anche senza il becco di un quattrino, così lo si aiuta a mettere da parte qualche soldo e gli si costruisce un progetto di reinserimento non da sconfitto: per 2 anni riceverà un piccolo (per noi) sostegno mensile.

    Gli si paga anche il biglietto aereo, ma siccome dall’Italia non ci sono voli diretti per la Nigeria, fra i vari scali lui sceglie Londra perché è anglofono e perché da lì si vola direttamente a Lagos che è la meta. Il 4 maggio tutto è pronto; le tre sorelle e i due fratelli in Africa l’attendono; noi pubblicizziamo la partenza per incoraggiare altri ospiti a fare la scelta.

    Alle 12,00 un volontario lo porta a Linate; alle 14,00 lo riporta in Patronato: “A Londra esigono il visto anche per chi fa solo scalo”. Il giovane G. che non può rimanere in Italia, vorrebbe tornare a casa, ma non può perché gli inglesi non glielo consentono. Ovvio che oggi nessuno qui dentro abbia cantato God save the King. 

     

    Intenzione di preghiera

    Per quelli che si sono raccomandati alla nostra preghiera perché l’intercessione di Maria SS. e dei santi procuri loro ciò di cui hanno bisogno.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    EDWIN LANDSEER: Il MONARCA di GLEN

    1851 olio su tela 163 x 169 cm

     John Dewar & Sons Ltd. Londra Gran Bretagna

    L’artista inglese Edwin Landseer (1802-1873), membro della Royal Academy, era uno dei pittori preferiti della regina Vittoria ed era diventato famoso per i suoi dipinti e disegni di animali. Fra le sue opere più note ci sono le sculture dei leoni ai piedi della Colonna di Nelson a Trafalgar Square (l’artista era anche scultore). Dal 1840 il pittore produsse una serie di studi di cervi basati su quelli che aveva visto nei viaggi fatti nelle Highlands scozzesi dal 1824.

    The Monarch of the Glen è il ritratto di un cervo rosso e fa parte di una serie di tre quadri che gli furono commissionati per essere destinato al Palazzo di Westminster di Londra. “Il più grande divertimento di Landseer era vagare nelle valli solitarie, o arrampicarsi sulla ripida cima della montagna, alla ricerca di quella natura, animata o inanimata, con cui il suo cuore era d’accordo e fu lì che trasse l’ispirazione che spinse il gran parte della sua più nobile produzione”.

    Essendo uno dei dipinti più popolari per tutto il XIX secolo, è stato ampiamente venduto in riproduzioni in incisione su acciaio e alla fine è stato acquistato dalle aziende per essere utilizzato nella pubblicità che ha reso questo quadro uno dei più noti non solo in Inghilterra, ma in tutto il mondo, tanto che il dipinto era diventato una sorta di cliché verso la metà del XX secolo.

     

     

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