Mercoledì 10 maggio 2023

     

    Va Settimana di Pasqua

     

    Aforisma di Georg Christoph Lichtenberg (1742-1799)

    Le verità più pericolose sono le verità distorte delicatamente.

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che ami l’innocenza e la ridoni a chi l’ha perduta, volgi a te i cuori dei tuoi fedeli, perché, liberati dalle tenebre, non si allontanino mai dalla luce della vera fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. Giovanni d’Avila

    visse nel secolo XVI. Profondo conoscitore delle Sacre Scritture, era dotato di ardente spirito missionario. Seppe penetrare con singolare profondità i misteri della Redenzione operata da Cristo per l’umanità. Uomo di Dio, univa la preghiera costante all’azione apostolica.

    Si dedicò alla predicazione e all’incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei candidati al sacerdozio, dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa.

    Proficua la sua collaborazioni con grandi santi spagnoli suoi contemporanei quali Ignazio di Loyola, Francesco Borgia, Pietro d’Alcantara e Teresa d’Avila. Beatificato nel 1894 e canonizzato nel 1970, Papa Benedetto XVI lo ha proclamato “Dottore della Chiesa” il 7 ottobre 2012.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 15,1-8

    Disse Gesù: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi.

    Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

    Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

     

    Riflessione da Nuove lettere di Berlicche

    Diceva Chesterton che “il mondo moderno è pieno di uomini che seguono così fortemente dei dogmi da non sapere neanche che sono dogmi”. Non si può non dargli ragione. Se provi a far notare che certe idee non sono verità assoluta ma, appunto, idee, vieni guardato come un pazzo.

    O forse neanche, perché certe convinzioni e comportamenti che in passato nella migliore delle ipotesi erano segno di squilibrio mentale, oggi sono considerati la nuova normalità. Sono teoremi e si credono postulati. Così la scomunica, l’estraniamento da quello che noi chiamiamo civiltà, coglie chi dubita che parole come democrazia, diritti, amore, pace abbiano proprio quel valore universale o quel significato che oggi si dà loro.

    Bisogna muoversi quindi in punta di piedi, in attesa che la ragione e l’evidenza possano fare breccia nei crani induriti. A meno che anche la mia convinzione che l’uomo prima o poi sia costretto dalla vita a rendersi conto di cosa sia il vero sia anch’esso un dogma destinato ad essere sconfessato dagli eventi. Forse meritiamo davvero l’estinzione, come certi mentecatti sostengono, ma non per avere danneggiato una natura immaginaria, per avere rinunciato a stare al passo con essa.

    Vista la sorte dei non allineati, forse non contraddire i nuovi dogmi che ci vengono imposti può essere tratto di sopravvivenza nella nostra società; ma non della società stessa. Chi l’ha detto che questo nostro mondo tacitamente dogmatico sia poi il migliore?

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per il mondo d’oggi che, infastidito dalla verità dei dogmi cristiani, crede senza problemi alla falsità di quelli moderni, perché rinsavisca.

     

    Don’t Forget! Storia dei Martiri Cristiani

    Martiri Messicani 7.A PARTE

     LA RIVOLTA DEI “CRISTEROS”

     

    L’INSURREZIONE – LA CRISTIADA

    Dopo la sospensione del culto, in vari Stati del Messico si accesero focolai di sollevazione. La Santa Sede si oppose alla rivolta armata, l’episcopato messicano non la promosse né l’appoggiò. Il mondo cattolico ufficiale – la Lega Nazionale di Difesa della Libertà Religiosa – continuò nell’azione di resistenza legale, che fu repressa con asprezza: i federali non facevano distinzioni fra cristeros e circoli di Azione Cattolica, il che provocò innumerevoli martiri, particolarmente fra il clero. Si produsse un conflitto feroce della durata di tre anni, che costò la vita a decine di migliaia di persone.

     

     

    Nei due campi ci furono atrocità, ma le violenze più gravi furono quelle delle forze federali che per vincere la guerriglia ricorsero a torture, campi di concentramento, esecuzioni di massa e fucilazioni pubbliche.

    Si ebbe inoltre un inasprimento della persecuzione religiosa al punto che si registrarono una novantina di religiosi martiri: a Toluca un giovane prete fu inchiodato alla croce, cosparso di benzina e bruciato vivo; a Città del Messico 17 preti fucilati; a Guadalajara un prete, legato a mani e piedi, fu lasciato su un mucchio di letame e venne ucciso dopo tre giorni; mentre il gesuita MIGUEL AGUSTÌ PRO JUÀREZ (1891-1927) fu falsamente accusato di aver preso parte a un attentato e venne fucilato senza processo.

    Dall’agosto 1926 i focolai di rivolta diventano un incendio che divampò in quasi tutti gli Stati della federazione. Comunità intere si sollevano in massa. Clan familiari e confraternite laicali si diedero alla macchia in montagna, da dove attaccarono le truppe federali e le formazioni irregolari filogovernative (gli agraristi). Lo scontro fu violentissimo. (segue)

    CRISTEROS: così vennero chiamati in segno di disprezzo da parte dei governativi coloro che per difendersi contro le violenze delle truppe del presidente Calles impugnarono le armi e che avevano bandiera l’immagine di Cristo e come grido di battaglia “Viva Cristo Re”. 

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com