Mercoledì 17 aprile 2024

     

    3.a settimana di pasqua

     

    Avvenne il 17 aprile…

    1521 – Martin Lutero convocato dall’imperatore a giustificarsi davanti alla Dieta di Worms

    1524 – Giovanni da Verrazzano raggiunge il porto di New York

    1961 – Crisi dei missili di Cuba/Baia dei Porci: inizia l’invasione di Cuba

    1975 – La Cambogia cade in mano ai Khmer rossi

    1969 – Viene deposto Alexander Dubček, presidente del Partito Comunista di Cecoslovacchia

     

    Aforisma di S. Francesco

    “Predica il Vangelo in ogni momento. Se necessario, usa le parole.”

     

    Preghiera

    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.

    Egli continua a offrirsi per noi e intercede come nostro avvocato; immolato sulla croce, più non muore, e con i segni della passione vive immortale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Roberto di Molesme fu come il chicco di frumento che muore per portare frutto e la sua “morte” avvenne per mano dei confratelli. Fondata Molesme infatti, si trovò circondato da numerosi fratelli, i quali non nutrivano più la sua stessa aspirazione alla rinuncia alle ricchezze e al prestigio.

    Tentò allora di dar vita a una nuova fondazione: lo fece a Citeaux con la collaborazione dell’inglese S. Stefano Harding, ma i confratelli invidiosi lo fecero ritornare a Molesme, senza consentirgli di realizzare le necessarie riforme.

    Forse fu proprio il suo sacrificio, analogo a quello di Abramo, che permise a Stefano Harding prima e poi soprattutto al grande S. Bernardo di avviare e consolidare l’esperienza riformatrice di Citeaux, con la sua vita povera e austera, in una rigorosa fedeltà alla regola benedettina, di cui si riprendeva anche l’invito a mantenersi col lavoro delle proprie mani.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 6,3-40

    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

    Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.

    Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

     

    Riflessione Dalle lettere di P. Giorgio Frassati

    Torino, 6/3/1925. Nelle mie lotte interne mi sono spesso domandato perché dovrei io essere triste? dovrei soffrire, sopportare a malincuore questo sacrificio? Ho forse io perso la Fede? no, grazie a Dio, la mia Fede è ancora abbastanza salda ed allora rinforziamo, rinsaldiamo questa che è l’unica Gioia, di cui si possa essere pago in questo mondo.

    Ogni sacrificio vale solo per essa; poi, come cattolici, noi abbiamo un Amore che supera ogni altro e che dopo quello dovuto a Dio è immensamente bello, come bella è la nostra religione. Amore che ebbe per avvocato quell’Apostolo, che lo predicò giornalmente in tutte le sue lettere ai vari Fedeli. La Carità, senza di cui, dice S. Paolo, ogni altra virtù non vale.

    Essa sì che può essere di guida e d’indirizzo per tutta la vita, per tutto un programma. Essa con la Grazia di Dio può essere la meta a cui il mio animo può attendere. Ed allora noi al primo momento siamo sgomenti, perché è un programma bello, ma duro, pieno di spine e di poche rose, ma confidiamo nella Provvidenza Divina e nella Sua Misericordia.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché l’esempio dei santi sia per noi stimolo a vivere ogni giorno nella fede-speranza-carità.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri di Alto Alegre (Brasile) 13-3-1901

    Il 13-3-1901, alle 5 del mattino, la missione di S. Giuseppe della Provvidenza, presso Alto Alegre in Brasile, fondata dai padri Cappuccini della Provincia Lombarda, fu attaccata da un gruppo di indios armati. Tra i morti accertati ci furono 3 sacerdoti cappuccini, 1 fratello laico, 7 Suore Cappuccine di Madre Rubatto e 2 Terziari francescani, insieme a più di 250 fedeli. I resti mortali dei “martiri di Alto Alegre”, sono conservati nella chiesa parrocchiale di Barra do Corda, in Brasile.

    ALTO ALEGRE do Maranhão è un comune del Brasile nello Stato del Maranhão (nordeste del paese) di circa 25.000 abitanti. Barra do Corda è un altro comune dello stesso stato situato a 234 Km (vedi cartina sotto). Gli inizi dell’apostolato dei Cappuccini in Brasile risalgono al 1612, quando alcuni religiosi della Provincia di Parigi approdarono sulle coste del Maranhão, nel Nord-Est brasiliano, al seguito di una spedizione militare. La permanenza durò un anno, in quanto le truppe portoghesi obbligarono i francesi alla resa: rimasero solo due frati, mentre gli altri furono espulsi. Si dovette aspettare il 1892, quando la Provincia Lombarda dell’Ordine cappuccino inviò un primo gruppo di sei missionari.

    Salpati da Genova il 10 aprile 1892, approdarono a Recife, nello stato di Pernambuco, quattordici giorni dopo, nel pieno di un’epidemia di febbre gialla: il primo a morirne fu padre Emiliano da Goglione. Nel 1896 padre Carlo da S. Martino Olearo fondò quindi una colonia agricola, intitolandola a São José da Providencia, compresa nella missione di Alto Alegre. La colonia era popolata da indigeni, compresi alcuni già cristiani, accolti dai frati stessi. Per l’educazione delle bambine del luogo, i Cappuccini pensarono di chiedere l’apporto di una congregazione femminile; tuttavia ricevettero molti rifiuti, anche da congregazioni già ben avviate.

    Nell’aprile 1898 il Ministro generale dell’Ordine, padre Bernardo da Andermatt, si rivolse a madre Maria Francesca di Gesù, al secolo Maria Rubatto, che nel 1885 aveva accettato di fondare a Loano, in Liguria, un istituto religioso di Terziarie Cappuccine (Suore Cappuccine di Madre Rubatto). Lei aderì alla proposta e accompagnò di persona 6 suore, tutte molto giovani, scelte tra le componenti della comunità di Montevideo in Uruguay: arrivarono il 28-6-1899, dopo un viaggio lungo e pericoloso.

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