Venerdì 24 marzo 2023

     

    4a settimana di Quaresima 

     

    Aforisma di Nicolàs Gòmez Dàvila

    “Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro”.

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, che per la nostra fragilità hai preparato aiuti efficaci, fa’ che, accogliendone con gioia la forza rinnovatrice, la manifestiamo in una degna condotta di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Óscar Arnulfo Romero y Galdámez nacque il 15-3-1917 a Ciudad Barrios, El Salvador. Dopo gli studi, fu ordinato prete a Roma il 4-4-1942. Dopo vari incarichi diocesani, nel 1970 fu nominato vescovo titolare di Santiago de María, il che segnò l’inizio del suo impegno a favore degli oppressi del suo Paese.

    4 anni dopo divenne vescovo di San Salvador. L’uccisione del padre gesuita Rutilio Grande lo convinse a schierarsi per i poveri apertamente, con la parola e con l’impegno personale. Il 24-3-1980, mentre stava celebrando la Messa, un sicario gli sparò e l’uccise.

    È stato beatificato nel 2015, a San Salvador, da papa Francesco e canonizzato nel 2018 in piazza Sa. Pietro a Roma. Nel giorno della sua memoria liturgica (24 marzo) ricorre la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri. I suoi resti mortali sono venerati nella cripta della cattedrale del Divino Salvatore del Mondo a S. Salvador.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 7,1-2.10.25-30

    Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono.

    Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

     

    Riflessioni di S. Oscar A. Romero

    C’è un criterio per sapere se Dio sia vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell’affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio. “Griderai al Signore e ti ascolterà”. La religione non consiste solo nel pregare molto.

    La religione consiste in questa garanzia d’avere Dio vicino perché faccio del bene ai miei fratelli. La garanzia della mia preghiera non è quella di dire molte parole, la garanzia della mia preghiera è molto facile da conoscere: come mi comporto con il povero? Perché Dio sta lì! (…) Mi addolora la calunnia che io sarei vescovo solo di una classe e disprezzerei le altre classi.

    No, io cerco di avere un cuore largo come quello di Cristo, per chiamare tutti a questa parola che salva; perché tutti ci convertiamo, io per primo, a questa parola. Questa è la missione della Chiesa (…) Se mi uccidono, risorgerò nel popolo salvadoregno. Un vescovo può morire, ma la chiesa di Dio, che è il popolo, non morirà mai.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per tutti i martiri, sacerdoti, religiose e religiosi, laici che hanno testimoniato l’amore a Dio e al prossimo fino al dono della vita.

     

    Don’t Forget! AMERICA LATINA NEWS

    SANTA SEDE. CHIUSA L’AMBASCIATA

    IN NICARAGUA

    La Santa Sede ha chiuso la sua ambasciata in Nicaragua, una settimana dopo che il governo aveva deciso di sospendere i rapporti. Un anno fa il Nicaragua ha costretto l’allora nunzio apostolico ad andarsene, ultimo episodio di repressione della Chiesa cattolica da parte dell’amministrazione del presidente Daniel Ortega.

    Le relazioni tra la Chiesa nicaraguense e il governo di Ortega si sono deteriorate dal 2018, quando le autorità hanno represso violentemente le proteste antigovernative. Alcuni religiosi avevano dato rifugio nelle loro chiese ai manifestanti, e in seguito la Chiesa ha cercato di agire da mediatrice tra il governo e l’opposizione politica.

    Ortega ha bollato autorità cattoliche che considerava simpatizzanti dell’opposizione come “terroristi”, mentre decine di religiosi sono stati arrestati o sono fuggiti dal paese. Il governo nicaraguense ha anche limitato le attività religiose delle chiese vietando le tradizionali processioni di strada che migliaia di nicaraguensi celebravano in vista della Settimana Santa e della Pasqua.

    Papa Francesco era rimasto in silenzio sulla questione non volendo infiammare le tensioni, ma dopo la condanna di Álvarez, la cui nazionalità nicaraguense è stata ritirata, ha definito il governo una “dittatura” paragonabile a quella di Hitler. Il vescovo Rolando Álvarez è stato condannato a 26 anni di carcere per aver rifiutato di salire a bordo di un aereo che trasportava in esilio negli Stati Uniti 222 dissidenti e sacerdoti.

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