giovedì 4 gennaio ’18

    Tempo di Natale

     

    nell’immagine un dipinto di Giulio Romano

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (inno delle lodi)

    Prima che sorga l’alba, vegliamo nell’attesa: tace il creato e canta nel silenzio il mistero. Il nostro sguardo cerca un Volto, nella notte: dal cuore a Dio s’innalza più puro il desiderio. E mentre, lieve, l’ombra cede al chiarore nascente, fiorisce la speranza del Giorno che non muore. Presto l’aurora in cielo ci inonderà di luce; la Tua misericordia; o Padre, ci dia vita. E questo nuovo giorno, che l’alba per noi schiude, dilati in tutto il mondo il regno del Tuo Figlio. A Te, o Padre santo, all’unico Tuo Verbo, all’infinito Amore, sia lode in ogni tempo. Amen

     

    ELISABETTA ANNA BAYLEY SETON

    Nata nel 1774, era di confessione episcopaliana ma dopo la morte del marito da cui aveva avuto 5 figli si convertì al cattolicesimo. Le Sister of Charity come vengono chiamate negli Stati Uniti, rappresentarono la prima Congregazione femminile americana. E. Seton morì il 4 gennaio 1821 a 46 anni. Oggi si ricordano anche i SS. martiri ERMETE E CAIO.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 1,35-42)

    In quel tempo, Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?».  Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 
    Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».

     

     

    Il termine ichthýs è traslitterazione in caratteri latini della parola in greco antico ἰχϑύς, “pesce”, ed è simbolo religioso del Cristianesimo perché è acronimo delle parole: ‘Ιησοῦς Χριστός Θεoῦ Υιός Σωτήρ (Iesùs CHristòs  THeù HYiòs Sotèr)  Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. Il pesce stilizzato viene formato da due curve che partono da uno stesso punto, a sinistra (la “testa”) e si incrociano sulla destra (la “coda”). A causa della diffidenza di cui erano fatti oggetto da parte delle autorità Imperiali, i seguaci di Gesù sentirono l’esigenza di inventare nuovi sistemi di riconoscimento che sancissero la loro appartenenza alla comunità senza destare sospetti tra i pagani. Veniva probabilmente adoperato come segno di riconoscimento: quando un cristiano incontrava uno sconosciuto di cui aveva bisogno di conoscere la lealtà, tracciava nella sabbia uno degli archi che compongono l’ichthýs. Se l’altro completava il segno, i due individui si riconoscevano come seguaci di Cristo e sapevano di potersi fidare l’uno dell’altro.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i benefattori, simpatizzanti e sostenitori del Patronato S. Vincenzo

     

    E…don’t forget

    91° COMPLEANNO DI DON MARTINO CAMPAGNONI, DECANO PSV. A LUI I PIÙ CARI AUGURI!

    L’EVENTO DELL’ANNO 18 DI OGNI SECOLO: 2° SECOLO: ANNO 118

    L’imperatore Adriano vara quello che, a tutt’oggi, è considerato, nella storia della contabilità, come il più grande condono fiscale di tutti i tempi: interessò, infatti, la totalità dei cittadini dell’Impero Romano, per una cifra complessiva di circa 900 milioni di sesterzi. Se si moltiplica (secondo un calcolo prudenziale) la somma per 6 si ha in termini attuali un condono superiore ai 5 miliardi di euro.

     

     

     

     

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