martedì 17 giugno ’15

    XI Settimana del tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    Signore, tu stai alla porta e bussi: fa’ che ti apriamo quando ascoltiamo la tua voce, ma se anche le nostre porte restano chiuse, tu vinci il timore ed entra lo stesso, perché dalla tua Resurrezione abbiamo la pienezza della vita e la tua pace. PATER – AVE – GLORIA

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 6,1-6.16-18.)

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.  Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.  Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà…”. 

    Il quadro della settimana80° quadro della serie “i 1.000 quadri più belli del mondo”

    Martin Schongauer Madonna del roseto

    Martin Schongauer: Madonna del roseto. Olio su tavola cm 200 x 115,3 – 1473 – Chiesa dei Domenicani – Colmar

     

    Fra le più importanti opere d’arte di Colmar, città dell’Alsazia, capoluogo della Regione dell’Alto Reno in Francia, vi è la collegiata di S. Martino, eretta nel sec. XIII in stile gotico primitivo, di proporzioni grandiose e di bell’ordinamento. Nell’interno la Madonna del Roseto, dell’artista Martin Schongauer (1448 circa – 1491) pittore e incisore tedesco che, attratto dai fiamminghi, viaggiò in Olanda e Borgogna, dove ebbe modo di conoscere le opere di Rogier van der Weyden, Dieric Bouts e Jan van Eyck. Nella città francese Martin aprì la sua bottega e trascorse quasi tutta la vita. Abile incisore su rame, era noto in tutta Europa e si dice che influenzò persino il giovane Michelangelo, oltre che Durer il quale viaggiò a Colmar per conoscerlo, ma vi giunse che il maestro era già morto.

    La scelta del tema mariano, si spiega col forte impulso dato alla devozione della Madre di Cristo da parte dei Domenicani. Quanto al dipinto, nel Medioevo erano alquanto frequenti le raffigurazioni della Vergine nell’hortus conclusus (giardino chiuso, simbolo delle molteplici virtù della Vergine) o presso un roseto: la rosa è il fiore che, secondo gli scrittori spirituali medievali, meglio si adatta a Maria, la Rosa Mystica.  Il roseto, oltre a isolare Madre e Figlio, intende esaltare le virtù della Vergine, in primo piano, seduta, frontale, a figura intera, monumentale nel fastoso panneggio. La veste non è azzurra, come da tradizione, ma rosso cremisi: si presume che l’artista abbia voluto così significare la futura passione di Cristo e il vincolo d’amore tra Madre e Figlio.

    Ed è il pensiero del Figlio che incrina la serenità della Madre; con saldo abbraccio lo tiene avvinto a sé, a proteggerlo dai fantasmi che le affollano la mente. Anche il roseto, pur simbolo di virtù, la inquieta: la porpora dei fiori le ricorda il sangue del Figlio, le spine la sua carne lacerata; i cardellini, nascosti nell’ intrico del roseto, la cruenta passione…(il cardellino era ritenuto simbolo della passione per la sua abitudine di cibarsi di cardi e il cardo alludeva alla corona di spine). Due angeli le depongono un’aurea corona sul capo: dopo aver partecipato alle sofferenze del Figlio, Dio la onorerà come regina del cielo e della terra.

    IL SANTO DEL GIORNO – S. GIULITTA MARTIRE

    Durante la persecuzione di Diocleziano a Iconio (oggi in Turchia) Giulitta, donna ricca, vedova con il figlio in tenera età, Quirico, lascia la città, per sfuggire alla persecuzione, e scende con le ancelle in Cilicia, dove è arrestata con l’accusa di essere cristiana. La leggenda narra che il persecutore teneva il fanciullo sulle ginocchia: Quirico, vista la madre sofferente, si disse anch’egli cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere giustiziata intorno al 304

    L’intenzione del giorno

    Preghiamo per don Fausto e tutti i cappellani delle carceri

    Don’t forget! …Ricorda!

    Giornata mondiale per LA LOTTA A DESERTIFICAZIONE E SICCITÀ

    fausto_resmini

    don Fausto Resmini

    17/06/1978: 37° anniversario dell’Ordinazione di DON FAUSTO RESMINI

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