mercoledì 16 maggio ’18

    7a Settimana di Pasqua

     

    nell’immagine l’Annunciazione in un dipinto di Lorenzo Lotto

     

    Proverbio del giorno

    Il povero è odioso anche al suo amico. Molti invece sono gli amici del ricco. (Bibbia)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera africana)

    Mio Dio, mi hai fatto trascorrere in pace il giorno, fammi passare in pace anche la notte, oh Signore, che non hai altro signore sopra di te! Fuori di te non c’è forza. Solo tu non devi nulla a nessuno.  Nelle tue mani passa il giorno, nelle tue mani passa la notte.  Tu sei mio padre, tu sei mia madre.

     

    Simone Stock Simone

    sacerdote, eremita in Inghilterra entrò nell’Ordine dei Carmelitani, ne fu mirabile guida, divenendo celebre per la sua singolare devozione verso la Vergine Maria

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni17,11b-19).

    Gesù così pregò: «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».  

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Cristo non può essere diviso, per questo la Chiesa è chiamata Corpo di Cristo, e noi siamo chiamati sue membra, secondo la dottrina di S. Paolo (Ef 5,30). Tutti uniti all’unico Cristo per mezzo del suo corpo, lo riceviamo, unico e indivisibile, nei nostri corpi. Dobbiamo dunque considerare i nostri corpi come se non ci appartenessero più. (S. Cirillo d’Alessandria)

     

     

    Riflessione Per Il Giorno (Pippo Corigliano)

    Per le persone che hanno smarrito il senso della sequela a Cristo e le istituzioni che hanno perso l’impeto apostolico il bandolo della matassa si riassume nel rimprovero che Gesù fa a Marta, sorella di Maria e Lazzaro:” Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”(Lc 10,42). Il punto è che Marta fa delle cose buone: sta preparando da mangiare per Gesù e il suo seguito. Che c’è di meglio? Il meglio c’è, ed è quel che fa Maria: capire chi è Gesù e perciò fermarsi ad ascoltarlo, non perdere la sua compagnia. L’inizio della perdita di senso nell’impegno di seguire il Signore sta proprio nel fare “altro” e questo altro non è una cosa cattiva, ma una cosa buona che però non è “quella” che si deve fare. S’interrompe senza accorgersene il canale dello Spirito Santo. S’incomincia a parlare di libertà, si ascoltano varie opinioni, ci si immerge nell’azione che a lungo andare diventa assordante. Così capita alle istituzioni ecclesiastiche: tante opere benefiche ma si smette di trasmettere Gesù, soprattutto ai giovani: così le vocazioni calano e si dà la colpa alle situazioni sociologiche…ma c’è ben altro di mezzo!

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo sempre scegliere la parte migliore come Maria

     

    Don’t Forget

    16/05/1992: muore don Giancarlo Breda, prete del PSV e missionario in Bolivia.

    Giornata nazionale dei piccoli Comuni

     

    217° quadro dei “1.000 quadri più belli del mondo”

    JAN STEEN: NELLA LUSSURIA, FA’ ATTENZIONE. 1660 – Olio su tela – 105×146 cm – Kunsthistorisches Museum VIENNA

     

    Jan Steen (1626-1679) fu uno dei pittori più popolari nell’Olanda del XVII sec. La sua amplissima produzione comprende scene di genere, soggetti mitologici e biblici, fino a nature morte e paesaggi. Tema preferito da Jan Steen fu comunque la vita di tutti i giorni, soprattutto delle classi medie e basse, che ritrae nelle loro abitudini feriali o festive.

    Molte delle sue scene di genere sottintendono significati allegorici o moraleggianti: rappresentando ora il caos, ora la lascivia, ora la ristrettezza di vedute, ora scene umoristiche, il pittore lascia sottili indizi che mettono in guardia lo spettatore invitandolo a non copiare certi comportamenti. I suoi lavori fanno riferimento ai proverbi olandesi e alla letteratura del Paesi Bassi. Nella sua attenzione alle debolezze e agli errori grandi e piccoli della società, spesso esagerati teatralmente, ritrae i personaggi con attenzione e affetto, fornendo una straordinaria gamma di informazioni sulla vita del suo tempo. Il suo stile gli procurò tale notorietà che fino a oggi in Olanda per indicare situazioni caotiche si continua a dire che sono alla Jan Steen. La nostra tela rappresenta una famiglia all’interno di una tipica casa “alla Jan Steen”. La capofamiglia, invece di vegliare sulla casa, sta dormendo; i due adulti –lui con l’anatra in spalla e lei una beghina fuori dal mondo- discutono fra loro e non si accorgono che la casa va in rovina. All’interno della dimora regna infatti il caos più assoluto a significare come la negligenza favorisca il disordine morale: la figlia maggiore infatti spudoratamente solletica il giovane offrendogli da bere al suono del violino, mentre in atteggiamento sbracato lui lancia rose al maiale intrufolatosi in casa (è l’evangelico “Non gettare le perle ai porci!”). Favorisce il disordine educativo col figlioletto che fuma la pipa del padre, la sorellina che sottrae il cibo dalla dispensa aperta e il figlio più piccolo che ha fatto cadere la scodella dal seggiolone; e il disordine umano con animali dappertutto: dal cane che sulla mensa mangia il pasticcio di carne direttamente dal piatto, alla scimmia (simbolo di follia e sensualità) che altera il tempo giocando con l’orologio, oltre al maiale simbolo di lascivia e all’anatra che allude alla stoltezza. Dalla botticella la birra spilla sul pavimento e nel camino il fuoco non riscalda, ma allude al disastro in atto; il pavimento è cosparso di resti di cibo, oggetti spezzati, carte da gioco, brocche ecc. Appeso alla parete c’è un cesto (che contiene la gruccia e il sonaglio del mendicante e le verghe per punire i criminali) che indica il futuro che aspetta la famiglia se continua a vivere in quel modo. Sulla lavagna nell’angolo in basso a destra, è riportato il titolo del dipinto: nella lussuria fa’ attenzione!

     

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