mercoledì 25 luglio ’18

    XVI Settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine  un dipinto di  Charles Courtney Curran

     

    25-07-1912-25-07-2018:

    106° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON BEPO VAVASSORI ricevuta a Bergamo dalle mani di Mons Radini Tedeschi. 

     

    Iniziamo la giornata pregando (preghiera)

    Dio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma nella fede la tua Chiesa e sostienila sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore…

     

    GIACOMO AP.

    Figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni, nacque a Betsàida da famiglia di pescatori. Lui e il fratello vengono soprannominati da Gesù «Boànerghes» (figli del tuono) per il loro carattere impetuoso. 1° tra gli apostoli, fu martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l’anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Per accogliere la spoglie mortali trasportate in Galizia, Spagna, fu costruito un luogo di culto che con Roma e Gerusalemme divenne la meta di molti pellegrinaggi medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica.

     

    La Parola di Dio del giorno Mt 20,20-28

    “Si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”.

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO (S. Giovanni Crisostomo)

    Il Signore per far loro capire che nella loro domanda non vi è nulla di spirituale, risponde: «Non sapete ciò che domandate», cioè non ne conoscete il valore, la grandezza e la dignità, superiori alle stesse potenze celesti. E aggiunge: «Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?» (Mc 10, 38). Voi, sembra dir loro, mi parlate di onori e di dignità; io vi parlo, invece di lotte e di sudori. Non è ancora il tempo del premio. Il presente è tempo di morte violenta, di guerre e di pericoli.

     

    Riflessione Per Il Giorno (la leggenda aurea di Jacopo da Varazze)

    Giacomo il Maggiore dopo l’ascesa di Gesù al cielo iniziò l’opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell’anno 44. I discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell’apostolo si perdano memoria e tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio, preavvertito da un angelo, vide delle luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dal fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata e una scritta: “Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i pellegrini in ogni parte del mondo e per chi si mette in cammino alla ricerca di Dio.

     

    225° quadro della serie: “1.000 quadri più belli del mondo”

     

    Questa tela, definita come “il miglior quadro storico della pittura europea” è opera di D. Velazquez, grande protagonista della pittura spagnola e mondiale. Nasce a Siviglia nel 1599 da padre portoghese e madre spagnola che faceva parte degli hidalgo, la nobiltà minore spagnola e della quale assume il cognome. Educato religiosamente, a soli 12 anni entra come apprendista nella bottega di F. Pacheco e vi rimane per 5 anni: a 17 anni ottiene la licenza di pittore e apre la sua bottega d’arte. Nel 1622 l’ambizioso Velazquez riesce a essere nominato pittore di corte e si trasferisce a Madrid, dove entra in contatto con Rubens e visita l’Italia per vedere le grandi opere dei maestri italiani. La “Resa di Breda” rappresenta la vittoria delle truppe di Filippo IV sugli olandesi del 5 giugno 1625.

    DIEGO RODRÍGUEZ DE SILVA Y VELÁZQUEZ: LA RESA DI BREDA 1634/35 – olio su tela – 307 cm x 367 cm – Museo del Prado Madrid

    E’ l’opera di maggiori dimensioni del maestro e -con Las Meninas- è a giusto titolo la più riprodotta e celebrata. La città olandese di Breda fa da sfondo al momento storico in cui il governatore Giustino di Nassau consegna al vincitore, il generale genovese Ambrogio Spinola, le chiavi della fortezza, simbolo della città. Il quadro elogia la magnanimità del generale genovese, allora primo ministro delle Fiandre meridionali e la nobile ed elegante premura con cui accoglie il comandante dell’esercito sconfitto rincuorandolo ed invitandolo a non inginocchiarsi dinanzi a lui. I personaggi sono descritti da Velásquez con notevole partecipazione psicologica: egli infatti, oltre a raccontare l’evento, offre un ritratto preciso dei protagonisti.

    Alcuni poi osservano direttamente verso lo spettatore e lo rendono partecipe dell’evento. Il quadrante in alto a destra del dipinto è occupato dalle lance alzate, come una barriera psicologica a protezione armata della città dalla quale si innalzano i pinnacoli di fumo delle distruzioni e degli incendi: le lance, il fumo, le distruzioni e il colore blu grigio del cielo, contrastano con il tono cortese della vicenda in primo piano e ricordano che pur sempre di guerra si tratta. I colori in primo piano sono caldi. Il cavallo a destra ha un manto marrone fulvo molto saturo. Alcune divise dei militari sono ocra come i loro stivali. I toni diventano più grigi verso la pianura sottostante e tendono all’azzurro verso l’orizzonte. La luce diffusa che proviene da sinistra, mette in evidenza i partecipanti all’incontro. Lo spazio in orizzontale è completamente occupato da figure umane: si ha addirittura l’impressione che i personaggi affollino il paesaggio anche oltre i bordi del dipinto. L’incontro tra i due protagonisti Justino di Nassau e il generale Spinola è rappresentato in centro; le ali dei due rispettivi eserciti sono alle loro spalle. La disposizione degli schieramenti è quindi speculare. I pesi delle masse però sono maggiori a destra e sono rappresentati dal cavallo visto da dietro e dall’esercito spagnolo con il muro di lance. Il raffinato utilizzo di una gamma cromatica fredda ed argentea indica la maturità pittorica dell’artista pienamente conseguita alla realizzazione di questo meraviglioso dipinto.

     

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