venerdì 15 marzo ’19

    1a settimana di Quaresima

     

     

    nell’immagine un dipinto di Kristian Zahrtmann

     

     

    Proverbio del giorno (Proverbi latini)

    EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA  –  Una scusa non richiesta è un’accusa evidente

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Signore di tutte le cose, che hai potere su ogni vita e anima, tu solo puoi guarirmi: ascolta la mia preghiera e per intervento del tuo Spirito fa’ morire e scomparire il serpente che si nasconde in me… Concedi, Signore, l’umiltà di cuore e pensieri convenienti a un peccatore deciso di ritornare a te. Non abbandonare per sempre un’anima che una volta si è sottomessa a te, ti ha confessato, ti ha scelto e onorato al di sopra del mondo intero. Tu, Signore, sai che voglio essere salvato, anche se il mio malvagio tenore di vita mi è di ostacolo; ma a te, Dio, è possibile tutto ciò che è impossibile ai mortali.

     

    LUISA DE MARILLAC

    nata nel 1591 è con S. Francesco di Sales fondatrice dell’Istituto Figlie della Carità, da lei guidato fino alla morte nel 1660.

     

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 20,17-28)

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geenna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Non buttare via la legge e fare ciò che si vuole, ma andare oltre la legge e arrivare a pensare come Dio, attraverso la sua Grazia: è questa l’ultima tappa della storia della salvezza, quella che interpella ciascuno di noi e ci chiede: ma tu, vuoi solo adempiere un comandamento, oppure diventare santo?

     

    Riflessione Per Il Giorno (Papa Benedetto XVI)

    “La Quaresima ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e carità: tra il credere in Dio, nel Dio di Gesù Cristo, e l’amore, che è frutto dell’azione dello Spirito Santo e ci guida in un cammino di dedizione verso Dio e verso gli altri.  Tutta la vita cristiana è un rispondere all’amore di Dio. La prima risposta è la fede come accoglienza piena di stupore e gratitudine di un’inaudita iniziativa divina che ci precede e ci sollecita. E il «sì» della fede segna l’inizio di una luminosa storia di amicizia con il Signore, che riempie e dà senso pieno a tutta la nostra esistenza. Dio però non si limita ad amarci, ma vuole attiraci a Sé, trasformarci in modo così profondo da portarci a dire con S. Paolo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (cfr. Gal 2, 20)”. In altre parole, la fede è conoscere la verità e aderirvi (cfr 1 Tm 2,4); la carità è ‘camminare’ nella verità (cfr Ef 4,15). In. Come ha affermato San Paolo, “se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo” (1 Corinzi 13, 1). La carità dovrebbe essere sempre sul nostro radar, e non possiamo sostituirla con una vita di preghiera migliore. Dobbiamo permettere alla nostra vita di preghiera di guidare la nostra carità, cercando di superare gli altri in generosità. Questa è la vita cristiana e la chiave di una Quaresima fruttuosa.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché le preoccupazioni e i problemi della vita non ci tolgano mai la serenità

     

    Don’t forget! – Incidente aereo in etiopia

    I parenti delle vittime (157 di cui 8 italiani) depongono fiori nel luogo dell’incidente

    Non si spegne l’eco della solidarietà nel mondo intero per il sacrificio dei tanti operatori umanitari, vittime dell’incidente che ha coinvolto il Boeng di Ethiopian Airlines, precipitato domenica scorsa, dopo il decollo da Addis Abeba diretto a Nairobi. Tra le 157 vittime, 35 sono uomini, donne, laici e religiosi, di agenzie Onu e di organismi religiosi e non governativi che erano a bordo dell’aereo per servire il prossimo, i poveri, deboli, svantaggiati, bisognosi.  Le loro vite sono emerse nelle cronache che hanno portato in luce l’impegno, la dedizione, l’altruismo di queste persone speciali nella loro semplicità.

     

     

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