venerdì 26 aprile ’19

    Ottava di Pasqua

     

     

    nell’immagine un dipinto di William Merritt Chase

     

     

    Proverbio del giorno (Africa)

    Un anziano che muore è una biblioteca che brucia.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (inno delle lodi)

    Sfolgora il sole di Pasqua, risuona il cielo di canti, esulta di gioia la terra. Dagli abissi della morte Cristo ascende vittorioso insieme agli antichi padri. Accanto al sepolcro vuoto invano veglia il custode: il Signore è risorto. O Gesù, re immortale, unisci alla tua vittoria i rinati nel battesimo. Irradia sulla tua Chiesa, pegno d’amore e di pace, la luce della tua Pasqua. Sia gloria e onore a Cristo, al Padre e al Santo Spirito ora e nei secoli eterni. Amen.

     

    Marcellino Papa

    Marcellino governò la Chiesa tra il III e il IV secolo per otto anni e morì verso i 305, durante la terribile persecuzione di Diocleziano. Fu sepolto nel cimitero di Priscilla, presso il martire Crescenzione.

     

    La Parola di Dio del giorno (Gv 13,16-20)

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E’ il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

     

    Riflessione del Giorno (Madri surrogate e utero in affitto)

    «In TV non si entra mai nei dettagli dei contratti stipulati con le madri surrogate. Sono questi a mostrare come la maternità surrogata sia legale solo a parole, ma non nei vissuti reali delle persone stesse». Monica Ricci Sargentini ha raccontato come la coppia che paga possa stabilire per contratto cosa potrà mangiare la madre surrogata nel corso della gravidanza e cosa non mangiare: possono, ad esempio, prescriverle una dieta esclusivamente vegana. O possono decidere per contratto che la madre surrogata non possa viaggiare per tutto il tempo della gravidanza. È da particolari come questo che si vede come la surrogata non sia né un atto d’amore né una scelta di autodeterminazione, bensì un sottomettersi a determinazioni altrui per ragioni economiche…(Tutto l’articolo può essere letto sotto: L’articolo della settimana)

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché il Signore conceda sempre buoni pastori alla guida del suo gregge.

     

    Don’t forget! …Ricorda

    26/04/1988: muore don Giovanni Fogaroli, sacerdote del Patronato

     

    Articolo della Settimana

    INTERVENTO della GIORNALISTA del CORRIERE DELLA SERA MONICA RICCI SARGENTINI AL CONVEGNO “NASCERE DA MADRE SURROGATA” TENUTOSI PRESSO LA LUMSA IL 10/4/2019

     

    «In TV non si entra nei dettagli dei contratti stipulati con le madri surrogate. Sono questi a mostrare come la maternità surrogata sia legale solo a parole, ma non nei vissuti reali delle persone stesse». Monica Ricci Sargentini ha raccontato come la coppia che paga possa stabilire per contratto cosa debba mangiare la madre surrogata nel corso della gravidanza e cosa non mangiare: possono, ad es. prescriverle una dieta solo vegana. O decidere per contratto che la madre surrogata non può viaggiare per tutto il tempo della gravidanza. È da particolari come questo che si vede come la surrogata non sia né un atto d’amore né una scelta di autodeterminazione, bensì un sottomettersi a determinazioni altrui per ragioni economiche. Sono gli intermediari a rassicurare la coppia pagante, spiegando che ogni desiderio sarà accolto e non avranno alcun problema con la madre surrogata che si sottometterà in tutto. Nascondono alla coppia che, se ci fosse un problema nella gravidanza, i bimbi nel grembo sarebbero abbandonati alla madre surrogata e la coppia avrà il diritto di disinteressarsene (es. se l’ecografia rivelasse malformazioni sopravvenute all’impianto).

    Nascondono che sono solo 18 paesi al mondo su 206 a permettere la surrogata, sbandierando che l’Italia sarebbe l’unico paese a rifiutarla. È vero il contrario: la maggioranza schiacciante dei paesi del mondo vieta la maternità surrogata, anzi, Stati che la permettevano in passato, come l’India, hanno cambiato legislazione e ora non è più possibile. Gli intermediari delle ditte che guadagnano col business della surrogata nascondono che in paesi come la Gran Bretagna fino all’ultimo giorno la madre surrogata può decidere di tenere il figlio per sé e non darlo più alla coppia che l’ha “ordinato”. Con tale clausola la legge britannica riconosce il diritto all’autodeterminazione della madre surrogata. È per questo che Elton John ha scelto con il compagno una madre surrogata USA e non inglese, per essere sicuro della sua autodeterminazione. In tv si contrabbanda la stessa ipocrisia, senza riferire di questi dettagli decisivi, per evitare di mostrare come non vi sia autodeterminazione della madre surrogata, bensì il dominio degli interessi economici. Per questo, per oscurare la stessa evidenza, mai viene fatta in televisione la domanda su quanto abbiano pagato le coppie e i singles per una maternità surrogata. Tali temi sono tabù, perché altrimenti emergerebbe subito lo sporco gioco economico che c’è sotto. Una leggenda è anche quella del dialogo che resterebbe possibile fra la madre surrogata e la coppia che acquisterà l’utero e il bambino. La Ricci Sargentini ha ironizzato sulle dichiarazioni che esisterebbe una possibilità del bambino di mantenere i rapporti via skype con la madre partoriente: nel contratto è previsto esplicitamente, quasi sempre, che la madre surrogata non possa più avere rapporti con il figlio. Le ditte che guadagnato sulle donne che affittano gli uteri affiancano le madri surrogate con psicologi: essi debbono, nel corso della gravidanza, ripetere loro che non debbono attaccarsi emotivamente al bambino, perché quel figlio non è e non sarà loro figlio. La Ricci Sargentini ha raccontato del caso di Kelly Martinez che dagli USA si è recata a Madrid cercando i figli che aveva generato: sperava che i genitori gli dicessero almeno che i bambini stavano bene. Invece niente. La preparazione della madre surrogata all’estraneità nei confronti del figlio, per cercare di evitare un suo ripensamento, viene pre-impostato nella fase gestatoria, anche se, come nel caso della Martinez, talvolta non ha effetto, perché il senso della maternità non si può eliminare a piacimento. Queste modalità contrattuali sono rintracciabili in tutti i relativamente pochi paesi che consentono la surrogata, non solo in quelli più poveri dove lo sfruttamento della donna è ancora più evidente, ma anche negli USA, come in Ucraina, come in Grecia. Inoltre esistono tensioni continue, nel corso della gestazione, quando i genitori ti dicono: “Ma io volevo un maschio e una femmina, invece sono due femmine”. Oppure in caso di errore scoperto alla nascita perché si voleva un figlio bianco e, invece, è nato un mulatto o uno di carnagione diversa. È così evidente che quando si afferma che le donne surrogate lo fanno gratis e per amore, si mente: è evidente nella maggioranza dei casi, dove senza lauto pagamento, nessuna accetterebbe la surrogata, che è pericolosa e deprivante.

    Ma ciò è vero anche dove non si dà un pagamento in contanti, perché, se si va a scavare, alle donne che affittano l’utero vengono forniti benefit di vario tipo per nascondere lo stipendio per la cosa. Dinanzi a chi dice che la surrogata si fa per amore, chi casca nell’inganno è come chi crede che gli asini volino. Quando – racconta la Ricci Sargentini – nel 2016 fece sul Corriere il servizio sulle ditte americane che si procacciavano con colloqui coppie italiane che volevano bambini in maniera surrogata negli USA, la Lorenzin mandò i NAS a investigare e gli intermediari delle multinazionali statunitensi lasciarono l’Italia. Poi sono tornati, perché il business non si ferma. La Ricci Sargentini conclude dichiarando che i suoi video sul business della surrogata non vengono fatti passare in TV, perché essa aprirebbe la mente all’opinione pubblica: si preferisce, presentare solo le interviste a donne che dicono di essere felici della surrogata. Infine – dichiara la giornalista – si fa credere che siano solo i cattolici a non volere la surrogata, per non scoperchiare la pentola e mostrare il business che c’è sotto e non confrontarsi mai con i molti non cattolici e con le femministe che sono contrarie alla surrogata come nuova modalità della violenza sulla donna e della sua cosificazione a “madre” da sfruttare.

     

     

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