mercoledì 8 maggio ’19

    3a Settimana di Pasqua

     

     

    nell’immagine un dipinto di Matteo Massagrande

     

     

    Proverbio del giorno (Jules Renard)

    ““La vecchiaia inizia quando si è sicuri di non essersi mai sentiti così giovani.”

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (J. K.)

    “Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani. Gira e rigira quest’argilla, come creta nelle mani del vasaio. Dalle forma e spezzala, se vuoi.  Ordina, cosa vuoi che io faccia?  Innalzato, umiliato, perseguitato incompreso, calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto, non mi resta che dire, sull’esempio di tua Madre: «Sia fatto di me secondo la tua parola». Amen

     

    MADDALENA DI CANOSSA

    Nata a Verona nel 1774, da una delle famiglie più illustri di quel tempo, orfana di padre e abbandonata dalla madre, a 7 anni viene affidata a un istituto. Nel 1801 ospita nel palazzo di famiglia due povere ragazze, raccolte da lei stessa e inizia con altre ragazze in difficoltà un’esperienza di vita in comune presso l’ex convento delle Agostiniane veronesi: nascono le Figlie della Carità, suore educatrici dei poveri. Maddalena ottiene l’assenso di Pio VII; in seguito si reca a Venezia, a Milano, a Bergamo e a Trento, per fondare nuove sedi e scuole. Mentre prepara l’apertura di altre sedi a Brescia e a Cremona nel 1835 la morte la coglie a Verona.

     

    Ascoltiamo La Parola di Dio (Gv 16,35-40)

    Disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.» Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno». 

     

    Riflessione per il giorno

    “Devo segnalarle un caso pietoso…” diffido di chi esordisce così, ma “Dica pure” gli faccio con pazienza. “Ha presente l’uomo che chiede l’elemosina all’incrocio? Gli hanno tagliato gas e luce e ora si trova in condizioni critiche. I soldi per pagare le bollette glieli ho dati io, ma toccherebbe a voi come chiesa di fare qualcosa, no?” e mi fissa con un’espressione di rimprovero. “Parla del signore al semaforo di via…le cui bollette fanno un totale di 450 euro? “. “Sì, è lui e la somma è quella” e mi guarda stupito “Non mi dirà che…”. “Le dico sì: lo conosco bene e le posso assicurare che i soldi per le bollette glieli hanno dati in ordine: il centro di ascolto, il signor NN, il gruppo di preghiera, io e infine lei e temo che l’elenco non sia completo”. Mi interrompe “Non mi dirà che…”. L’interrompo a mia volta “Sono certo che non ha pagato le bollette e le userà con qualche altro gonzo come me e lei. So per certo che gli hanno offerto un posto di lavoro, ma l’ha rifiutato”. Il benefattore ha perso la sicurezza e devo rassicurarlo: “Non pensi che tutti siano così. Ma si ricordi che la prudenza è anche essa una virtù, proprio come la carità”. Perché non sono tanto i questuanti imbroglioni a stupirmi, ma quelli che pensano di essere gli unici a fare del bene.  

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi si sforza di promuovere la giustizia e la pace fra i popoli

     

    Don’t forget: Santi della carità – Riccardo Pampuri (1897-1930)

    Dalle campagne pavesi alla Milano del 1° dopoguerra, la vita di Riccardo Pampuri è stata un miracolo continuo e silenzioso, vissuta nell’amore per gli altri. Decimo figlio di una coppia di contadini di Trivolzio, un piccolo paese vicino a Pavia, Riccardo nacque il 2 agosto 1897. Il ragazzo trascorse la sua infanzia presso la fattoria degli zii materni, che lo avvicinarono al Vangelo e alla medicina, praticata dallo zio Giulio. Dopo aver conseguito la maturità al Liceo Manzoni di Milano, Riccardo si iscrisse all’ Università di Pavia, con la ferma intenzione di seguire le orme dello zio. In questo periodo Pampuri entrò a far parte del Circolo Cattolico Severino Boezio, dove si distinse per la grande fede e il fermo rifiuto a qualsiasi tipo di propaganda contro il mondo cattolico.

    Conseguita la laurea a soli 24 anni il giovane dottore ricevette il primo incarico, nel piccolo paese di Morimondo, noto per la sua Abbazia e allora in gravi condizioni di degrado e miseria. Pampuri non si spaventò di fronte al gravoso incarico che gli era stato assegnato e in poco tempo riuscì ad aiutare numerose famiglie povere della zona, consegnando i medicinali necessari senza chiedere nulla in cambio, oltre ad aiutare nella educazione cattolica numerosi ragazzi della comunità. A soli 30 anni, nel giugno 1927, Pampuri prese la decisione più importante della sua vita: fare parte dell’ordine dei Fatebenefratelli, confraternita dedicata dal 1537 all’assistenza ai malati. Lasciata Morimondo nello stupore generale, il 21 ottobre 1927, il giovane dottore iniziò il noviziato nella casa religiosa di Brescia, con il nome di fra’ Riccardo, accettando anche i lavori più umili per stare vicino ai malati dell’Ospedale.

    Il 28 ottobre del 1928, pronunciò i voti perpetui, diventando a tutti gli effetti uno dell’ordine. Pur rimanendo un semplice religioso, Riccardo si occupò con grande dedizione del laboratorio dentistico di Via Moretto a Brescia, annesso all’Ospedale. Ma all’improvviso, nel 1929, il giovane si ammalò di pleurite e diventò sempre più debole e stanco, ma continuò a lavorare fino all’ultimo, stupendo perfino i sui confratelli. Ormai prossimo alla fine, Riccardo Pampuri venne ricoverato all’ospizio di Via S. Vittore a Milano dove morì il 1 maggio 1930, a soli 33 anni. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981 e proclamato santo dallo stesso Papa il 1º novembre 1989. Dopo la morte, la fama di santità, che riscuoteva in vita, si è diffusa largamente in Italia, in Europa e negli altri continenti. Molti fedeli hanno ottenuto da Dio grazie, anche miracolose, per sua intercessione e la chiesa del comune di Trivolzio (Pavia), dove sono custodite le spoglie del Santo è meta di continui pellegrinaggi.

     

     

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